Gdf Rimini: misure di prevenzione. Confiscati beni immobili e terreni del valore di 10.000.000 di euro (il Video)

I finanzieri del Comando Provinciale di Rimini, hanno dato oggi esecuzione ad un provvedimento di confisca emesso dalla Corte D’Appello di Bologna, cautelando immobili e terreni per un valore complessivo di circa € 10 milioni, nei confronti degli eredi di G.B. soggetto residente in Savignano sul Rubicone, gravato da precedenti penali e sottoposto ad indagini dalla locale Procura della Repubblica per i reati di usura ed abusiva attività finanziaria e deceduto nel corso delle indagini.
Le indagini erano scattate a seguito della denuncia presentata presso gli uffici del Nucleo di Polizia Tributaria da un cittadino che chiedeva aiuto ai finanzieri affermando di essere vittima del reato di usura da parte di G.B.
Immediatamente i militari del Nucleo pt notiziavano la Procura della Repubblica di Rimini e, coordinati dal Pubblico Ministero Dott. Paolo Gengarelli, davano inizio alle indagini attraverso l’intercettazione di conversazioni telefoniche, l’escussione delle parti offese individuate, l’esecuzione di mirati accertamenti bancari e le perquisizioni dei luoghi nella disponibilità di G.B.
Le intercettazioni telefoniche, riscontrate oggettivamente attraverso sequestri di documentazione contabile, extracontabile ed all’escussione in atti delle parti offese, permettevano di accertare che l’indagato:
– aveva erogato prestiti di denaro a tassi usurari a numerose parti offese (tassi che variavano dal 85% al 958%);
– pur non essendo iscritto nell’apposito albo tenuto dalla Banca d’Italia, aveva svolto attività di concessione finanziamenti attraverso risorse proprie ad una pluralità di soggetti.
Inoltre, le indagini economico patrimoniali permettevano di rilevare una discrepanza tra reddito prodotto e patrimonio posseduto.
Il Pubblico Ministero inquirente, all’esito delle indagini, richiedeva nei confronti di G.B. la misura cautelare degli arresti domiciliari ed il sequestro preventivo dei beni di cui lo stesso, direttamente ed attraverso le società a lui riconducibili, era proprietario.
Nel corso delle indagini, infatti, particolare rilevanza assumeva la captazione di un’intercettazione telefonica in cui l’indagato manifestava al suo interlocutore l’urgenza di spogliarsi dei beni a lui riconducibili sentendo imminente la possibilità di essere colpito da un sequestro.
G.B. è deceduto mentre la richiesta di misure personali e reali era pendente, pertanto il reato si estingueva.
Considerati i gravi indizi di reato emersi, i finanzieri del Nucleo pt eseguivano nuove investigazioni economico – patrimoniali finalizzate a proporre alla Procura della Repubblica di Rimini nei confronti degli eredi la misura della confisca dei beni dei quali G.B. era risultato proprietario in maniera sproporzionata rispetto al reddito prodotto ed all’attività economica svolta.
Il Pubblico Ministero Dott. Davide Ercolani, condividendo le conclusioni a cui erano giunti i finanzieri del Nucleo pt, ex art. 16 del D.to L.vo 159/2011, proponeva l’applicazione agli eredi universali della misura di prevenzione patrimoniale della confisca dei beni individuati dalle fiamme gialle riminesi del valore di 10.000.000 di euro. Si precisa che il ristorante ubicato in Torre Pedrera  è  attualmente di proprietà e disponibilità di soggetti terzi estranei al procedimento di prevenzione.

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