
(ANSA) – ROMA, 25 MAR – I ragazzi nati tra il 2006 e il 2007
non hanno ricordi di un’Italia calcistica protagonista alla fase
finale di un Mondiale. Lo garantiscono Giacomo, studente del
primo anno del liceo sportivo dell’Acqua Acetosa a Roma, insieme
a Federico e Massimo, che frequentano il secondo anno. “Io il
Mondiale 2014 in Brasile non me lo ricordo”, ammette Giacomo,
che all’epoca aveva appena sette anni, e ora se tutto va bene
dovrò aspettarne altri quattro per vedere la nazionale in Coppa
del Mondo. Vuoto mentale anche per Federico, mentre per Massimo
il primo flop calcistico della sua giovane vita è abbastanza
vivido. “Prima la sconfitta col Costa Rica, poi l’eliminazione
dal girone… Neanche quella fu una bella esperienza”, afferma.
Adolescenti che hanno visto gli azzurri giocare un Mondiale la
prima volta che erano bambini, e li rivedranno (almeno sperano)
a distanza di dodici anni, dopo la maturità. “Fa male non vedere
la nostra Nazionale qualificarsi per così tanto tempo al torneo
più importante che c’è – si lamenta Federico – Non dico che
bisogna vincerlo per forza, ma almeno partecipare…”. Massimo
rincara la dose: “Andare ai Mondiali per l’Italia è sempre un
dovere, a maggior ragione da campioni d’Europa in carica”. I tre
concordano però su un punto senza esitazioni: “Il calcio non
perderà mai interesse in Italia”. (ANSA).
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