Gentiloni: “Cancellare il governo Renzi sarebbe un errore”

“Cancellare o relegare nell’oblio il governo Renzi sarebbe un errore”. Lo ha detto alla conferenza stampa di fine anno il premier Paolo Gentiloni, dopo aver ricordato la nascita del suo esecutivo “all’indomani delle dimissioni di Matteo Renzi, provocate dalla sconfitta al referendum”. “La continuità della squadra di governo non è un limite”, ha precisato. E sull’ipotesi delle elezioni durante il G7: “La stabilità non può bloccare la democrazia”.

Voto? La stabilità non può bloccare la democrazia – Rispondendo a una domanda sulla possibilità di votare nel periodo del G7, il presidente del Consiglio ha detto: “La stabilità di un Paese a livello internazionale è sempre importante, non c’è dubbio che un Paese stabile più facilmente esercita un ruolo a livello internazionale ma la stabilità non può prendere prigioniera la democrazia. Se si vota si vota e non si può vedere il voto come una minaccia”. “Il governo va avanti perché ha la fiducia del Parlamento”, ha aggiunto.

I voucher non sono un virus – Sui voucher “bisogna correggere gli abusi e lo faremo in tempi rapidi”, ma non sono un “virus che semina lavoro nero nella nostra società perché nascono esattamente all’opposto ovvero come tentativo di rispondere al lavoro nero”. Per Gentiloni “qualcosa di evidentemente sbagliato si è visto, ma non possono essere trasformati nella madre di tutti i problemi e guai del nostro mercato del lavoro”.

Impossibile un discorso serio sul taglio dell’Irpef – “Non sono in grado di fare un discorso serio su una riduzione dell’Irpef – ha dichiarato il premier -. Certamente il governo precedente ha fatto forti riduzioni fiscali e questa misura sarebbe un giusto coronamento delle cose fatte ma ora, dopo 15 giorni dall’insediamento, dobbiamo verificare le condizioni e non possiamo dire cose impegnative che poi rischiamo di non poter mantenere”.

Il Jobs Act è un’ottima riforma del lavoro – Gentiloni ha poi rivendicato le scelte del governo sul tema del lavoro con il Jobs Act, definita “un’ottima riforma”. “Penso che abbiamo fatto un’ottima riforma del lavoro – ha detto – i nostri numeri di lavoro a tempo indeterminato e di riduzione della disoccupazione sono numeri che vanno nella direzione giusta ma ci dicono anche che c’è qualcosa che dobbiamo sviluppare e correggere e cambiare”.

Legge elettorale dal confronto tra partiti – “Il governo cercherà di dare un contributo anche sulla legge elettorale: abbiamo spesso ripetuto che il governo cercherà di facilitare, di accompagnare la discussione tra i partiti e in Parlamento sulla legge elettorale”, ha affermato il premier.

“La durata del governo – ha aggiunto Gentiloni – è decisa dal Parlamento e dalle maggioranze. Avere con sollecitudine regole elettorali non è interesse di chi vuole accorciare o allungare la legislatura, è interesse nostro e delle istituzioni e per questo il governo accompagnerà, sollecitando, questo percorso perché lo riteniamo importante”.

Avanti con la riforma del processo penale – Sulla riforma del processo penale “stiamo valutando con il ministro della Giustizia e il ministro del Rapporti con il Parlamento quale soluzione migliore adottare. Abbiamo un dossier di provvedimenti sulla giustizia tutti molto importanti, come il diritto fallimentare, il codice civile, il codice antimafia. La maggiore o minore durata del governo non dipende da me, ma il messaggio è molto semplice: la riforma andrà avanti”.

Le riforme non sono un puntiglio – Il premier è poi passato a parlare delle riforme: “Dobbiamo essere consapevoli che il completamento delle riforme non è un puntiglio o una rivendicazione di continuità ma un’esigenza del Paese, perché fa bene all’economia, alla crescita e alla semplicità. E’ un lavoro che dobbiamo continuare a fare”.

Ricostruire lacerazioni del nostro tessuto sociale – “Il governo nel 2017 – ha sottolineato il premier – farà del suo meglio per migliorare la situazione del Paese. Lo farà proseguendo le riforme che sono avviate, lo farà lavorando per ricucire le tante lacerazioni che minacciano il nostro tessuto sociale e la sua storica coesione sapendo che è un elemento fondamentale per il progresso del Paese”. Il governo deve contrastare il “disagio sociale” combattendo “privilegi inaccettabili”, ha concluso Gentiloni.

Su Regeni segnali di cooperazione dall’Egitto – Sul caso della morte di Giulio Regeni “c’è una strada che il governo ha cercato di seguire, quella della fermezza e della richiesta di cooperazione”, ha affermato il presidente del Consiglio. “Ultimamente ho visto segnali di collaborazione molto utili dall’Egitto che spero si sviluppino, il governo lavorerà in questo senso. La collaborazione tra la procura di Roma e la procura generale de Il Cairo ha prodotto dei risultati”.

Italia non prende lezioni su coerenza politica estera – Non ci sono “pulpiti dai quali è possibile fare prediche all’Italia in merito alla coerenza della politica estera”, ha poi affermato il premier. Il 2017, ha osservato, “sarà un anno impegnativo per l’Italia a livello internazionale”. Da lunedì infatti l’Italia “entra nel Consiglio di sicurezza dell’Onu e assume la presidenza di turno del G7. A marzo ci sarà il 60esimo anniversario dei Trattati di Roma, che hanno dato inizio alla Comunità europea”.

“Che Italia sarà? Per certi versi quella che conosciamo”, ha assicurato l’ex ministro degli Esteri. “Nel mio lavoro precedente ho ripetuto che non abbiamo molti pulpiti che ci possano fare prediche dal dopoguerra circa la coerenza della politica estera. Negli ultimi 60-70 anni, se c’è un éaese che ha avuto chiari i binari dell’europeismo e dell’Alleanza atlantica, questo Paese è l’Italia, sarà questa l’Italia che si presenterà”. Tgcom24