Gerusalemme, Hamas chiama l’Intifada. Trump: ‘Io ho mantenuto la promessa’

Le forze israeliane sono in alto allarme per possibili disordini e scontri oggi al termine delle preghiere del venerdì sulla Spianata delle Moschee e in Cisgiordania per il terzo ‘Giorno di rabbia’ indetto dai palestinesi contro la decisione Usa di riconoscere la città capitale di Israele. La polizia – hanno ricordato i media – ha schierato ingenti forze a Gerusalemme, ma al momento non ha previsto alcuna restrizione all’accesso dei fedeli musulmani alla Spianata, come è accaduto in altre occasioni simili. Anche l’esercito ha rinforzato la sua presenza in tutta la Cisgiordania.

Ho mantenuto la mia promessa elettorale – gli altri non lo hanno fatto”. Così Donald Trump su Twitter in riferimento all’annuncio di voler trasferire l’ambasciata Usa a Gerusalemme e aver dichiarato la città capitale di Israele. Il tweet è accompagnato da un video in cui compaiono gli ex presidenti Usa, Bill Clinton, George W. Bush e Barack Obama, e infine Trump, dove tutti affermano che Gerusalemme è la capitale di Israele, e l’attuale presidente lo ha poi dichiarato ufficialmente.