Giallo di Ca Raffaello. Sentito il marito della scomparsa Guerrina, Mirko, per 4 ore.

guerrina piscagliaQUATTRO ore sotto torchio. E all’uscita un pianto liberatorio. Mirco Alessandrini, marito di Guerrina Piscaglia, la 50enne scomparsa il primo maggio scorso da Ca’ Raffaello, in alta Valmarecchia, è stato interrogato ieri dal pm, Marco Dioni, dalle 9.30 alle 13.30, in Procura ad Arezzo. Accompagnato dal suo legale, Francesca Faggiotto, al termine dell’interrogatorio il marito ha dribblato la folla di giornalisti, assiepata all’esterno del tribunale, allontanandosi da una porta secondaria. Quattro lunghe ore, durante le quali Dioni ha chiesto ad Alessandrini ragione di quelli che dagli inquirenti vengono considerati buchi’ nella sua ricostruzione, e che l’hanno portato a finire indagato per false informazioni al pubblico ministero. Lui però ha confermato per l’ennesima volta che quello che ha sostenuto negli interrogatori precedenti è la verità. Il marito di Guerrina avrebbe solamente fornito qualche dettaglio in più, ma niente di significativo. Agli inquirenti però restano ancora diversi dubbi. Soprattutto in merito al misterioso ambulante marocchino che la sera del 30 aprile, secondo quanto dichiarato da Mirco, si sarebbe recato a casa dei due coniugi per bere una birra. Della comitiva faceva parte anche padre Gratien Alabi, l’ex vice parroco di Cà Raffaello, indagato per favoreggiamento in sequestro di persona, con anche l’ipotesi di omicidio. L’uomo intorno a cui sembra ruotare l’intero giallo. Alessandrini non ha aggiunto nulla nemmeno al racconto dei suoi movimenti di quel primo maggio, giorno della sparizione della moglie. Ha ribadito di aver lavato la macchina del frate e di avergliela riportata in parrocchia intorno alle 15. Poi sono partiti insieme per Sestino, dove il sacerdote doveva celebrare un funerale. Il colloquio vicino casa sua tra padre Gratien e una parrocchiana alle 14.15, lui non l’ha visto. Mentre ha confermato il dietrofront in auto, lungo il tragitto per Sestino, perchè padre Gratien si era dimenticato il libro delle preghiere. Uscito dall’interrogatorio, Mirco è scoppiato in lacrime. Un pianto liberatorio, fa intendere il suo difensore, sentendosi risollevato dopo i chiarimenti dati agli inquirenti. Lunedì prossimo sarà risentito anche padre Gratien, ma il suo avvocato, Luca Fanfani, ha annunciato che manterrà la strategia difensiva adottata fino ad ora: il suo cliente si avvarrà della facoltà di non rispondere. Ora gli investigatori contano molto sulla perizia a cui verranno sottoposti i quattro cellulari e i pc sequestrati al religioso. La Polizia Postale di Firenze cercherà di recuperare gli sms (migliaia), che si sono scambiati per mesi Guerrina e padre Gratien. E già oggi potrebbero avere qualche risposta. Inclusa la conferma di quanto dichiarato a caldo dall’ex vice parroco ai carabinieri l’agosto scorso: che Guerrina aspettava un figlio da lui. Il Resto del Carlino