Giancarlo Caselli al Festival del Giornalismo d’inchiesta delle Marche

caselli. Festival giornalismo-1GIAN CARLO CASELLI , magistrato dal 1967 al 2013, è stato giudice istruttore a Torino e si è occupato a lungo di inchieste sul terrorismo (Brigate rosse e Prima linea). Dal 1986 al 1990 è stato componente del Csm. Rientrato a Torino come presidente della Corte d’Assise, nel 1992 dopo la morte di Falcone e Borsellino è stato trasferito a Palermo, dove vi è rimasto per sette anni, contribuendo al conseguimento di importanti risultati contro la mafia. Successivamente è stato capo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) e rappresentante italiano in Eurojust, struttura di coordinamento delle indagini transnazionali. Nominato Procuratore generale di Torino e poi Procuratore della Repubblica, ha coordinato le indagini sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte.

Gian Carlo Caselli, un grande magistrato che per decenni ha combattuto in prima linea la criminalità organizzata. Un incontro prestigiosissimo, supportato dall’Amministrazione Comunale di Filottrano che ringraziamo per la preziosa collaborazione, ma soprattutto un grazie al Procuratore Caselli per avere accettato l’invito del nostro direttore artistico

Gian Carlo Caselli, un grande magistrato che per decenni ha combattuto in prima linea la criminalità organizzata. Un incontro prestigiosissimo, supportato dall’Amministrazione Comunale di Filottrano che ringraziamo per la preziosa collaborazione, ma soprattutto un grazie al Procuratore Caselli per avere accettato l’invito del nostro direttore artistico, Gianni Rossetti. A Filottrano il 25 settembre alle 21. 15 al cinema teatro Torquis in largo Matteotti. Gian Carlo Caselli , magistrato dal 1967 al 2013, è stato giudice istruttore a Torino e si è occupato a lungo di inchieste sul terrorismo (Brigate rosse e Prima linea). Dal 1986 al 1990 è stato componente del Csm. Rientrato a Torino come presidente della Corte d’Assise, nel 1992 dopo la morte di Falcone e Borsellino è stato trasferito a Palermo, dove vi è rimasto per sette anni, contribuendo al conseguimento di importanti risultati contro la mafia. Successivamente è  stato capo del Dap (Dipartimento amministrazione penitenziaria) e rappresentante italiano in Eurojust, struttura di coordinamento delle indagini transnazionali. Nominato Procuratore generale di Torino e poi Procuratore della Repubblica, ha coordinato le indagini sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta in Piemonte. Assalto Alla Giustizia, ill libro di Caselli è un’analisi degli ultimi 20 anni della nostra storia, condotta  da un magistrato non solo impegnato nell’esercizio delle sue funzioni ma anche preoccupato per gli effetti devastanti di quello che il titolo efficacemente definisce “assalto alla giustizia”, ovvero il sistematico attacco alla funzione indipendente ed autonoma della magistratura nel controllo della legalità.  In questi anni spesso si è parlato di uno scontro tra politica e magistratura, come se si fosse in presenza di due fazioni contrapposte; si sono presentate iniziative definite riforme “epocali” della giustizia; si sono indirizzati a magistrati epiteti come “golpisti, malati di mente, eversivi” fino ai manifesti elettorali di “fuori le Br dalle procure”. Un clima pieno di veleni che ha gravemente danneggiato la società.  Per il bene comune,  come ricorda l’autore, non va dimenticato mai che la legalità costituzionale è inseparabile dalla democrazia.

Juter club Osimo

Giancarlo Caselli ricorda che la ?#?mafia? è “qualcosa di interno a noi”, tra l’ambiguità politica di Cossiga e Andreotti, le similitudini col terrorismo sconfitto dopo che è stato “isolato polticamente dalle retrovie cioè i cittadini”?#?antiterrorismo? per cui fu decisiva la mobilitazione popolare

Caselli: “Prima di Falcone e Borsellino i mafiosi uscivano assolti, con certificazione in carta bollata, fino a quando i pool coordinati da Chinnici e Caponnetto inventano un nuovo metodo di lavoro, che consente di fare luce su misteri sino ad allora impenetrabili. Il pool viene poi cancellato, il metodo di lavoro azzerato, perché si era occupato di mafia e politica, affari ed economia, scatenando quella reazione che ha colpito anche Falcone e Borsellino” ?#?4FGI?