Giancarlo Mazzuca a “Libri più libri”

Successo di pubblico per l’autore di “La resistenza Tricolore”

L’egemonia ideologica con cui è stata scritta la storia recente, ha finito per dare un’idea distorta di una delle fasi più drammatiche, ma anche più eroiche, della storia d’Italia. Accanto ai partigiani con il fazzoletto rosso, migliaia e migliaia di partigiani con le stellette hanno consentito quel moto di Liberazione che ha posto fine alla II Guerra Mondiale.

A questi militari, spesso sconosciuti, rende omaggio il libro “La Resistenza tricolore” scritto a quattro mani da Arrigo Petacco e Giancarlo Mazzuca.

E proprio Mazzuca, noto giornalista (tra le varie cose, è stato direttore de Il Resto del Carlino), oltre che Parlamentare italiano eletto nella XVI legislatura, è stato il primo ospite illustre della seconda edizione di “Libri più Libri”, l’iniziativa organizzata dalla Segreteria di Stato per la Cultura, con la collaborazione della Commissione Nazionale Unesco per promuovere la lettura.

Illustrando i passi salienti dell’opera, il suo racconto è cominciato da quell’8 settembre 1943, quando dietro all’annuncio dell’armistizio trasmesso per radio dal maresciallo Badoglio, l’esercito si trovò tra due fuochi. Quello dei tedeschi, che avevano saputo del “tradimento” e non aspettavano altro che vendicarsi, e talvolta anche quello degli inglesi contro cui alcuni reparti furono mandati a combattere in ossequio ad ordini precedenti.

Il Re, il governo e gli stati maggiori militari avevano lasciato Roma per rifugiarsi a Brindisi, con una fuga così precipitosa che molti italiani non hanno mai perdonato. Non c’erano ordini, tranne quell’annuncio per radio, per cui generali e comandanti non sapevano che fare. Ma i soldati, fedeli al giuramento fatto alla Patria, non abbandonarono le loro postazioni, difendendo strenuamente la bandiera anche contro le rappresaglie più feroci.

Appassionante, carico di emozioni, citando date, luoghi e tutti i nomi che è stato possibile ricostruire, il libro racconta la strage della divisione Aqui, a Cefalonia, la strage di Boves, l’affondamento di alcune delle più belle navi della Regia Marina Militare con tutto il loro equipaggio.

Un omaggio doveroso, quantunque a posteriore, a tanti eroi che la storia ha dimenticato, ma senza i quali forse, la storia non sarebbe stata la stessa.

Grande apprezzamento è stato espresso dal pubblico del Foyer Wine Art, convenuto appositamente venerdì pomeriggio per ascoltare uno scrittore d’eccezione.

In attesa del prossimo appuntamento con “Libri più libri”.