In replica agli articoli di questi giorni pubblicati sulla stampa cartacea e sul web, in merito all’aggiornamento del catasto sammarinese, il Segretario Giancarlo Venturini (Territorio) raggiunto telefonicamente dal ns. Direttore Marco Severini, intende fare alcune precisazioni:
‘’Alla base di tutto c’è – afferma Venturini – che il Catasto dopo tanti anni ha necessità di un’aggiornamento, in quanto anche se la normativa vigente prevede da parte della proprietà di comunicare qualsiasi variazione al proprio immobile, in questi anni pochi lo hanno fatto forse perchè non vi erano sanzioni”.
In merito alle polemiche di questi giorni sul fatto di parificare chi è stato corretto e chi invece ha fatto il furbo in questi anni non comunicando al catasto l’eventuale variazione del proprio immobile il Segretario di Stato vuole fare delle pecisazioni.
”Non è proprio così, infatti – afferma Venturini – chi non avesse avuto modifiche al proprio immobile dovrà, sempre entro il 30.09.2011, solo dichiarare – con l’ausilio di un tecnico – che non vi siano state variazioni, mentre chi invece ha variato l’immobile senza darne comunicazione all’ufficio del catasto dovrà provvedere e presentare tramite un tecnico la documentazione necessaria per l’allibramento dell’immobile stesso secondo la normativa vigente. Ovviamente il tutto sarà poi verificato, ed i primi ad essere controllati saranno chi non avrà presentato tale dichiarazione. Nei giorni scorsi vi sono già stati degli incontri con gli ordini professionali per definire in modo dettagliato, la modulistica ed alcuni aspetti tecnici anche in ordine ai compensi professionali.’’
Quindi quello che il Governo ha predisposto, con questo provvedimento, è un’azione di chiarezza e conseguentemente poi di equità, in quanto fino ad oggi si è provveduto negli anni semplicemente ad una rivalutazione degli indici sulla base di classificazioni catastali degli anni cinquanta, determinando quindi una non reale rispondenza tra i dati in possesso del Catasto e quelli effettivamente esistenti.
Pertanto una volta concluse queste procedure e si disporrà di dati conformi alla realtà, il Governo potrà fare le opportune valutazioni, sia di ordine economico/immobiliare con una maggior equità ed eliminando talune distorsioni tuttora esistenti (es. certe case coloniche diventate ville che sono equiparate a poco più di un’appartamento), sia valutazioni serie sul reale patrimonio immobiliare esistente (visto che il censimento degli immobili di qualche anno fa non è stato completato con la dovuta corrispondenza catastale).
Non mi sembra nulla di scandalistico, visto che risulta necessario ed indispensabile per un qualsiasi ragionamento serio sul patrimonio immobiliare esistente, ed è alla base di una qualsiasi riforma del catasto.
Ma si sa il sensazionalismo sta di casa a San Marino; quindi sarebbe stato meglio mantenere lo stato di caos nel Catasto con i dati reali? E non far pagare il giusto?
Marco Severini – Direttore del Giornale