D’innanzi alla catastrofe giapponese, l’umanità si è chiesta il perché di tutto questo. I non credenti hanno liquidato la sciagura nipponica parlando di fato, di eventi naturali o delle conseguenze di test atomici sotterranei; i credenti invece, si sono chiesti se la “collera” di Dio potesse c’entrare qualcosa. Argomento ostico, dal momento in cui il Creatore è stato dipinto da una parte di chiesa come un Dio misericordioso fattosi uomo unicamente per perdonare peccati e peccatori, portare messaggi di pace e speranza e far concorrenza a Gandhi e Che Guevara. E’ vero che i Vangeli (che non sono certo quelli predicati da certuni preti pacifisti, irenisti e buonisti) parlano di salvezza e amore, ma al contempo abbondano di espressioni minacciose verso malfattori e impenitenti. Tra le centinaia di ammonimenti contenuti nei Vangeli, due sole dimostrazioni di citazioni rimosse dalle moderne predicazioni soft progressiste: “ Serpenti, razza di vipere! Come scamperete alla condanna della Geenna?” (Matteo 23, 33-34) e “Infine (nel Giudizio) dirà a quelli che stanno alla sua sinistra: Andate lontani da me, maledetti, nel fuoco eterno preparato per il Diavolo e i suoi angeli” (Matteo 24, 41). Inutile precisare che anche il Magistero e il Catechismo della Chiesa Cattolica ribadiscono il concetto della morte quale paga del peccato. “Nozione” concretizzata, per esempio, nella diffusione dell’Aids prevalentemente tra le comunità omosessuali, tra chi ama il sesso facile e tra chi tradisce la moglie o il marito. Ma per entrare nel merito del cataclisma giapponese, chi dovesse nutrire qualche dubbio circa la “giustizia” di Dio, dovrebbe conoscere i messaggi della Madonna di Anguera. Tutto iniziò nel 1987 in Brasile, quando Maria iniziò a rivelare ad un giovane di nome Diego Régis una serie di messaggi inquietanti riguardanti il mondo, tra cui anche il Giappone. Ecco l’impressionante sequenza: 28 aprile 2005: Cari figli, la terra è piena di malvagità e i miei poveri figli camminano come ciechi spiritualmente. Gli uomini hanno sfidato il Creatore e per questo saranno puniti severamente. Il Signore pulirà la terra e i suoi fedeli vivranno felici. L’umanità sperimenterà grandi sofferenze. Il Giappone soffrirà per un grande sisma di dimensioni mai viste in tutta la sua storia. 2 agosto 2005: Il Giappone vivrà momenti di angoscia, ma il peggio dovrà ancora venire. 31 dicembre 2005: Il Giappone berrà il calice amaro della sofferenza. 4 marzo 2006: Il Giappone berrà il calice amaro del dolore. 5 febbraio 2010: Accadrà in Giappone e si ripeterà nel Paraíba. Ovunque si udranno grida di disperazione. 20 marzo 2010: Un grande sisma scuoterà il Giappone e i miei poveri figli piangeranno e si lamenteranno. 17 aprile 2010: Una grande distruzione si verificherà in Giappone. Pregate. Pregate. Pregate. 29 maggio 2010: Il Giappone soffrirà e il dolore sarà grande per i miei poveri figli. 28 ottobre 2010: La morte passerà per il Giappone lasciando una grande scia di distruzione. Puntualmente, l’11 marzo 2011, le premonizioni si sono avverate. Per il timore di essere bollati come fanatici millenaristi visionari, i media mondiali, inclusi quelli cattolici, hanno completamente snobbato gli “avvertimenti”. Solo pochi coraggiosi siti internet (quelli non legati allo share o agli introiti pubblicitari) ne avevano diffuso i contenuti. Che sia la volta buona che i razionalisti, gli atei, gli agnostici, i miscredenti e pure i credenti, la smetteranno di guardare all’universo, alla terra e alle realtà umane con le sole grette lenti del razionalismo, del positivismo, dell’illuminismo e dello scientismo? A Medjugorie dall’84, la Madonna sta ammonendo l’occidente a pregare e convertirsi, pena il compimento di dieci terribili “profezie”. Credere alle apparizioni di Anguera, di Medjugorie o di qualunque altra apparizione della Vergine Maria, non è un dogma di fede, ma continuare a vivere all’insegna della sazietà, dell’opulenza e della lussuria senza badare alle cose di lassù, porterà dritta l’umanità al suicidio materiale e spirituale. E allora, sarà pianto e stridor di denti. I pentiti dell’ultima ora non mancheranno, ma come dicono le Sacre Scritture, i pentimenti tardivi e interessati saranno respinti al mittente.
Gianni Toffali Verona