Nei giorni scorsi si sono accavallate le notizie della morte di Amy Winehouse e delle dimissioni dall’ospedale di Vasco Rossi. Che cosa abbiano in comune Amy Winehouse e Vasco Rossi è cosa risaputa: la vita spericolata, la droga e l’alcol. Non sempre però, ai cattivi maestri riesce di terminare le lezioni: la Winehouse è morta per overdose, mentre Vasco Rossi, nonostante la giovane età, ha dovuto ritirarsi dai palcoscenici per evidenti problemi di salute legati agli stili di vita. Il fatto sconcertante non è tanto il successo che le due rockstar hanno riscosso tra i teenager di mezzo mondo, ma che nessuna autorità politica, religiosa o morale, abbia pubblicamente stigmatizzato il loro modello “educativo”. E’ mai possibile “predicare” disvalori come il nichilismo, il menefreghismo e l’individualismo senza rischiare nemmeno una misera censura? E’normale lasciare che l’educazione dei giovani sia intossicata da prototipi “pedagogici” che incitano alla droga, all’alcol, al sesso libero e alla cultura dello sballo? A chi avvelena le giovani generazioni, dovrebbe essere messa una camicia di forza, altro che essere lasciato libero di spandere fango e immoralità.
Gianni Toffali Verona