Gianni Toffali: ”La durata media di un matrimonio al momento della separazione è di circa 17 anni”

La durata media di un matrimonio come natura comanda, cioè tra maschio e femmina, al momento della separazione è di circa 17 anni. Tiziano Ferro ha divorziato dal “marito” dopo circa 4 anni di “matrimonio”. Le statistiche dicono che i matrimoni gay si concludono suppergiù dopo 2 anni. Il rapido dissolvimento delle relazioni omogenitoriali, denotano chiaramente che i capricci, le voglie e le utopie umane nulla possono contro i diritti positivi e naturali insiti nell’uomo, nelle società, nelle istituzioni, nelle leggi morali e persino nei cieli stellati. A smontare definitivamente la leggenda metropolitana del “matrimonio” gay, ci sovviene persino la semantica. Il termine matrimonio deriva dal latino matrimonium, unione di due parole latine, mater (“madre”, “genitrice”) e munus (“compito”, “dovere”); il matrimonium era, nel diritto romano, un “compito della madre”, intendendosi il matrimonio come un legame che rendeva legittimi i figli nati dall’unione. Per conferire una parvenza di legittimità ai loro “diritti”, le lobby gay utilizzano la cosiddetta finestra di Overton, cioè quella strategia manipolatoria delle masse che consiste nel ripetere una menzogna all’infinito sino a farla apparire vera. Nelle “città di Sodoma”, il fatto che grida vendetta al cospetto di Dio, non sono i rapporti privati tra due persone, ma la questione figli. A parte, ma non secondaria, la solita questione semantica: “fìglio, in latino, f?lius, il generato rispetto ai genitori”, a sdegnare è la modalità con cui gli “impossibilitati alla procreazione” pretendono la progenie. La totalità delle nascite sono il frutto di due atti di “prostituzione”: il primo, a seconda se la “coppia” è maschile o femminile, è la ricerca dell’ovulo o del seme; il secondo è il ricorso ad una ragazza incubatrice che invece dei classici cinque minuti di prostituzione, per un maggiore guadagno, prostituisce ventre e dignità per nove mesi. Inutile intuire quali siano i disagi, le frustrazioni e gli shock esistenziali, psichiatrici e spirituali dei figli della provetta, o meglio, di nessuno, o meglio ancora, degli empi. Se poi c’è di mezzo la separazione, la via del manicomio diventa certezza.

Gianni Toffali

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