Gianni Toffali su Gay, Outing e cristianità

Nei giorni scorsi forse per timore che le luci dei riflettori si spostassero sui “concorrenti”, ma molto più probabilmente per gestire meglio i rispettivi interessi, due noti personaggi italiani in linea con la moda del momento, hanno fatto outing. Tiziano Ferro nell’imminenza dell’uscita di un suo libro autobiografico, ha dichiarato di essere gay, mentre l’auto candidato alla presidenza del Partito Democratico, Niki Vendola, ha fatto sapere di essersi teneramente fidanzato con un focoso amante canadese. Lasciamo perdere che il matrimonio è un contratto sponsale tra maschio e femmina finalizzato alla procreazione e lasciamo perdere che il Magistero e le Sacre Scritture bollano la sodomia come grave peccato contro natura, che può importare alla gente comune delle pratiche amatorie due privati cittadini? Evidentemente chi fa outing sa bene che le affermazioni pubbliche non si fermano alla sola notizia, ma spianano la strada alla diffusione dell’ideologia gay che da qualche anno è penetrata nell’opinione pubblica. Laici, laicisti e liberali hanno bellamente accettato il nuovo corso della società moderna, ma quello che preoccupa è lo “sdoganamento” dell’omosessualità da parte di non pochi cattolici che fregandosene della morale cristiana la ripudiano senza scrupoli.  Il credente Vendola, con le sue reiterate dichiarazioni di fede in Dio accompagnate da un contradditorio comportamento di vita anticristiano ed anticattolico, ne è l’esempio più visibile. Curiosità: quando il figlio dell’Uomo tornerà sulla Terra, che farà quando scoprirà che il suo altare è popolato da effemminati, gay, trans e sodomiti? Licenzierà in tronco l’”omofobo”  San Paolo per antimodernità, o manderà, come promesso, i “diversamente orientati” a crogiolarsi sulla graticola eterna?

Gianni Toffali    Verona