Gigi Meroni, il ricordo della Farfalla granata fermata dal destino

meroni-2-2Genio e sregolatezza, talento immenso. La città di Torino non l’ha mai dimenticato e ancora oggi lo ricorda con affetto. Il popolo granata, quasi misticamente, lo ha sempre tenuto in vita tramite i racconti dei nonni, dei padri e probabilmente sarà sempre così.

Sono passati 48 anni esatti da quella tragica serata del 15 ottobre quando Gigi Meroni, ala del Toro, perse la vita investito in corso Re Umberto da un’automobile guidata da quello che poi sarebbe diventato il presidente della società granata, Attilio Romero.

Esistono pochi campioni in grado di mettere tutti d’accordo, a prescindere da qualsiasi questione di fede. Gigi Meroni era indubbiamente uno di questi. Alcuni lo definiscono banalmente un calciatore, sbagliandosi. La Farfalla granata non era un semplice atleta, era un artista. Pittore fuori dal campo, maestro del dribbling nel rettangolo verde. Nessuno era in grado di fermarlo. Non è esagerato affermare che Meroni fu il più grande talento affermatosi in granata dopo il Grande Torino, squadra leggendaria a lui legata anche dal destino beffardo.

 

Torino Today