Gino e Pietro: ”L’umiltà? Roba d’altri tempi”

Sono stato costretto più volte ad uscire di casa nelle ultime giornate.
I miei nipotini hanno occupato ogni stanza e per il baccano che fanno non posso neppure ascoltarmi in tranquillità il Consiglio.
La mia amata e paziente moglie, conoscendomi ormai come le sue tasche, mi ha invitato quindi più volte amorevolmente ad andare fare un giro.
Non posso neanche contare su Gino perché è andato via per qualche giorno dai parenti a Milano, che rabbia.
Con Gino ci siamo però accordati di parlare via Whatssapp.
Tra le mie ore al bar e le passeggiate in solitaria ho pensato a tre cose.
Per prima cosa ho pensato a quanto accaduto domenica scorsa a Faetano.
Ho chiesto via whatsapp a Gino cosa ne pensasse e lui mi ha risposto: “Un segnale molto importante e liberatorio ma, per ora, le dimissioni sono solo di qualche sammarinese: A’ sem propri ardot ‘na banda ad pataca”.
Poi ho pensato alle prestigiose nomine diplomatiche e nei consigli di amministrazione di ex Dc ora futuri repubblicani.
E, sempre interpellato sul punto, mi ha risposto: “Qual’ è la novità!? Il bello ed il brutto di questo Paese è che tutti sanno tutto di tutti e ci conosciamo molto bene. Dai pellegrini convertiti alle signore sempre alla moda: Ogni altro commento è superfluo”.
Poi gli ho chiesto cosa avremmo potuto dire all’anziano lettore
E Gino: “E’ stato molto carino nella sua lettera. Vorremmo tutti aiutare i nuovi politici. Ma in giro c’è scarsa disponibilità di ascolto e soprattutto occorrerebbe tanta umiltà. Roba d’altri tempi.”
Stavo poi per chiedere a Gino di discutere di Giustizia ma, mia moglie, mi ha chiamato sul cellulare dicendomi che dovevo immediatamente andare a prendere le crocchette di Topolino per il mio nipotino adorato che si chiama Gabriele.
E mentre ero alla “Sociale” nel reparto surgelati ho rimuginato su quanto mi ha detto Gino nei suoi SMS.
E, anche stavolta, in dubbio tra i bastoncini di Capitan Findus e le crocchette di Topolino ho capito che il mio amico Gino ha sempre ragione.

Gino e Pietro