Giorgetti, ‘pronti al dialogo sul Mes ma con modifiche’

Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha incontrato oggi a Nigata, in Giappone, a margine delle riunioni del G7, il presidente dell’Eurogruppo Paschal Donohoe. Nel corso del colloquio – fa sapere una nota del Mef -, intenso e costruttivo, il Mes e la nuova governance europea sono stati i temi principali discussi.

Giorgetti, prosegue la nota, ha rinnovato la disponibilità al dialogo sul trattato se introdotto in una cornice di modifiche già avanzate dall’Italia, in primis l’esclusione temporanea di alcune spese per gli investimenti in particolare in ambito digitale e per la transizione green, compresi quelli del Pnrr. 

Donohoe: ‘Sul Mes erano d’accordo tutti’ “Cerchiamo un modo per continuare a lavorare insieme, tenendo conto che il Mes è uno strumento su cui è molto sensibile l’opinione pubblica italiana, e lo rispettiamo, ma resta uno strumento sulla cui introduzione erano d’accordo tutti i Paesi e vogliamo renderlo disponibile per il futuro per qualunque governo ne faccia richiesta”: lo ha detto il presidente dell’Eurogruppo, Paschal Donohoe, in un’intervista a Rai News 24 rispondendo a chi gli chiedeva quale fosse il messaggio per il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.

“L’Italia ha chiarito che non vuole ricorrervi e rispettiamo pienamente il diritto di chi non vuole usarlo, ma è anche importante capire che altri governi potrebbero decidere che è qualcosa che vogliono in futuro”, ha detto il presidente dell’Eurogruppo prima dell’incontro con il ministro Giorgetti a margine del G7 in Giappone. Il Mes “è un trattato ormai ratificato da tutti i membri della zona euro, compresi gli ultimi ad essere entrati come la Croazia. La ragione per cui la ratifica è così importante è che il trattato fa sì che come ultima istanza il Mes possa assicurare un rapido sostegno finanziario in caso di grave crisi di una banca. Si tratta di garantire che nessun contribuente sia esposto ai costi di un fallimento bancario”, ha spiegato Donohoe. Quindi, ha aggiunto, “se il trattato sul Mes non viene ratificato da tutti, significa che altri Paesi della zona euro non saranno in grado di accedervi in caso di crisi in futuro”.
   


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