Cari Compagni, con la presente sono a rassegnare le mie dimissioni irrevocabili dall’incarico di segretario politico del Partito Socialista, che mi è stato conferito al termine del Congresso Generale svoltosi il 19-20-21 aprile 2013″.
Inizia proprio così la lettera di dimissioni di Simone Celli che ieri sera ha diretto la sua ultima riunione di direzione del partito da segretario. Al presidente Augusto Casali, ai membri di direzione e agli aderenti, Celli spiega che si tratta di una “decisione difficile e dolorosa che però ho ben ponderato” e premette che su tale decisione “non ha inciso la vicenda del video diffuso on-line e ripreso da altre testate giornalistiche locali. Sono infatti certo – ribadisce – di non aver compiuto alcuna violazione di legge con il mio comportamento e in tal senso non ho esitato a depositare immediatamente, insieme ai compagni Alessandro De Biagi e Alessandro Mancini, un esposto all’Autorità Giudiziaria per accertare eventuali profili di responsabilità penale in relazione al contenuto del video stesso. Ho scelto di sottopormi autonomamente alla verifica della Magistratura – prosegue Celli ribadendo per i giudici assoluto rispetto e incondizionata fiducia – perché non ho veramente nulla da temere o da nascondere. Voglio che emerga tutta la verità e soltanto la verità”.
“Il mio amore per il Partito Socialista – continua – è troppo grande per consentire di farlo attaccare ingiustamente e strumentalmente da avversari politici (e non solo), esterni e purtroppo anche interni al Partito, sulla base di una vicenda che è evidentemente il frutto di un’azione di sciacallaggio politico e personale, congegnata scientificamente con il metodo utilizzato in maniera abituale dai vecchi manovratori che, orfani del potere, ora cercano di alimentare la confusione e di distogliere l’attenzione da altre questioni ben più rilevanti”.
Le dimissioni ora, nonostante “già da alcuni mesi stavo valutando la possibilità di compiere questa scelta” perché “ora sono convinto che i tempi siano maturi”. (…)
