-GIORNATA DELLA MEMORIA PER NON DIMENTICARE- … di Paolo Forcellini

Riceviamo e pubblichiamo

Sabato 26 Gennaio è stata dichiarata la giornata  alla” Memoria per non dimenticare”. Una giornata ricca di eventi per tramandare alle future generazioni il ricordo di  genocidi perpetrati nella storia contro etnie diverse . Il piu’ grande, volenti o nolenti, fu decisamente quello degli Indiani d’America, conosciuto come i “500 anni di guerra” impresso nella storia del genere umano per la durata e perdita di vite umane. Lo sterminio di tutte le etnie “indie”, ovvero dei Nativi Americani, dal Nord America all’America Centrale fino al Sud America, è il più immane e devastante genocidio di tutti i tempi operato per mano degli Occidentali. La strage dei nativi americani non fu solo lo sterminio di milioni di persone, fu qualcosa di più profondo. Fu anche la totale distruzione delle loro avanzatissime culture. Di questo massacro solo ultimamente se ne è preso coscienza , grazie anche all’interessamento di diversi divi del cinema americano che hanno spostato l’attenzione sulla fine di coloro che erano e sono tuttora i veri americani nativi .Circa 100 milioni di nativi , appartenenti alle piu’ disparate “ nazioni” sono stati sterminati dall’uomo bianco che si è impossessato delle loro terre e relegando i pochi superstiti in riserve. Una storia questa dei Nativi Americani poco raccontata nelle scuole a differenza di altre , usata da molti anche per fini politici Se non il maggiore sotto il punto di vista numerico e temporale la Shoah fu il genocidio degli ebrei per eccellenza perpetrato dal nazismo e suoi alleati durante la seconda guerra mondiale, quello per cui è stato inventato questo termine, gli altri furono meno famosi, meno scientifici e con un numero minore di morti a parte quello dei Nativi Americani, ma avevano sempre il fine ultimo di cancellare dalla faccia della terra il nemico, o presunto tale. Altro massacro del quale si parla poco, raramente e con reticenza è quello delle foibe ,degli eccidi ai danni della popolazione italiana della Venezia Giulia e della Dalmazia, da parte dei partigiani comunisti jugoslavi Il nome deriva dai grandi inghiottitoi carsici dove furono gettati molti dei corpi delle vittime, che nella Venezia Giulia sono chiamati “foibe“. Si stima che le vittime in Venezia Giulia e nella Dalmazia siano state circa 11.000, comprese le salme recuperate e quelle stimate, più i morti nei campi di concentramento jugoslavi Una giornata quella di sabato anche per non dimenticare il genocidio armeno, cioè  le deportazioni ed eliminazioni di armeni perpetrate dall’Impero ottomano tra il 1915 e il 1916,  che causarono circa 1,5 milioni di morti. Per non dimenticare neppure quello degli Aborigeni australiani , dei Catarei da parte della chiesa , del Ruanda , l’Ucraino per mano di Stalin con milioni di vittime, dei Greci sempre per mano Turca, dei Rom compiuto dai nazisti, l’olocausto Nero con 10 milioni di vittime, di Po Pot in Cambogia con 3 milioni e del Congo per mano dei Belgi per fini commerciali Genocidi che non si possono dimenticare e che devono  pesare tutti in egual modo nelle coscienze di tutti i cittadini del mondo.

( Paolo Forcellini)