San Marino. Giovane di Pesaro già liberato dopo la bomba carta lanciata al Rallylegend: indagato a “piede libero”

Un’esplosione che ha seminato il terrore tra gli appassionati di motori si conclude con un rilascio rapido, ma non con la chiusura del capitolo giudiziario: il diciottenne pesarese coinvolto nel lancio di una bomba carta durante il Rallylegend torna a casa dopo due giorni di detenzione, con un fascicolo che lo tiene sotto scacco.

L’incidente, avvenuto sabato nella zona della prova speciale “La Casa”, aveva provocato otto feriti – tra cui uno con lesioni gravi al timpano – e un fuggi fuggi generale tra la folla. Il ragazzo, privo di precedenti, è stato individuato grazie ai droni di sorveglianza e alle descrizioni fornite dagli spettatori, che lo avevano visto dileguarsi nella boscaglia subito dopo il boato. Fermato dagli agenti della Gendarmeria, è stato portato negli uffici per gli accertamenti e poi trasferito nel carcere sammarinese, dove ha trascorso le notti successive.

Il commissario della legge inquirente lo ha interrogato e ha deciso per la scarcerazione, non ravvisando elementi sufficienti per prolungare la custodia. Tre fattori avevano motivato l’arresto iniziale: la residenza fuori dalla Repubblica, il bilancio di feriti e la cattura in flagranza, supportata da video e immagini chiare. Nonostante la libertà, il giovane resta indagato per utilizzo di esplosivi in un luogo pubblico, e il magistrato nei prossimi giorni deciderà se archiviare o procedere a giudizio.

Con il divieto di rientrare a San Marino se non su chiamata della Procura, questo caso rammenta i rischi nascosti dietro eventi sportivi di massa, dove un gesto isolato può innescare conseguenze a catena, spingendo le autorità a un inchiesta mirata per chiarire intenzioni e responsabilità, in attesa di un esito che potrebbe ridisegnare le regole di sicurezza per future edizioni.

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