Giovane italiano di 21 anni muore sotto le bombe in Ucraina: era partito dal Veneto per combattere

Artiom Naliato, cresciuto a Tribano dopo l’adozione, ha perso la vita lunedì in un attacco contro un campo di addestramento. Aveva lasciato l’Italia per unirsi al fronte in Ucraina, la terra dove era nato. Artiom Naliato, 21 anni, è morto lunedì scorso durante un bombardamento che ha colpito un campo di addestramento militare. A comunicarlo sono fonti locali ucraine, secondo le quali il giovane combatteva come volontario.

Artiom era stato adottato da bambino da una famiglia residente a Tribano, in provincia di Padova, dove aveva trascorso gran parte della sua vita. Di recente era tornato per qualche settimana nella cittadina veneta prima di ripartire nuovamente verso il conflitto.

La notizia della sua morte è giunta ieri, suscitando commozione nella comunità padovana. Il sindaco di Tribano, Massimo Cavazzana, ha voluto esprimere pubblicamente il cordoglio dell’intera cittadinanza, definendo profondo il vuoto lasciato da Artiom e ricordandone il coraggio e la determinazione nelle scelte compiute.

La morte del giovane, confermata oggi – mercoledì 23 luglio – pone nuovamente l’attenzione sul dramma umano del conflitto in corso e sulle storie personali di chi, come Artiom, ha deciso di tornare a combattere per il Paese d’origine.

In un momento di grande dolore, la comunità di Tribano si raccoglie attorno alla famiglia adottiva che aveva accolto e cresciuto Artiom con amore. Un legame spezzato dalla guerra, ma che resta vivo nel ricordo di un ragazzo che ha scelto di affrontare il fronte per una causa che sentiva propria.