
Lo chiameremo Marino per tutelare -come ci ha imposto- la sua identità… Del resto, dopo l’illusione di facili e ingenti guadagni, la doccia fredda di oscillazioni negative anche importanti ma comprensibili, la “sveglia” del crack Ftx, ben difficilmente, il giovane sammarinese Marino, potrebbe oggi sopportare anche la gogna e i “te l’avevo detto” di fidanzata, parenti ed amici. Non farà neppure denuncia, ha ammesso, “tanto sarà quasi impossibile recuperare i soldi persi”.
Non è una perdita in senso assoluto drammatica, visto che è quantificabile in meno di cinque migliaia di euro, ma diventa pesante se a subirla, come in questo caso, è un giovanotto che si è inserito nel mondo del lavoro da poco più di un anno. “Sbagliando si impara”, recitava un vecchio adagio popolare… Marino avrà certamente imparato.
Ma, vien da chiedersi, quanti giovani Marino ci saranno oggi a San Marino? 10? 100? O forse ancora di più? Nel segreto, mi raccontava il giovane -intercettato perchè amico di amici-, “sono molti i ragazzi sammarinesi che conosco che hanno cercato di guadagnare con le cryptovalute”. “Non so se avevano i token di quella blockchain fallita -aggiunge-, ma anche se avessero investito altrove nella finanza digitale, visto il pesante calo del mercato, di certo hanno perso tutti almeno un po’ di soldi …”. “Qualcuno che conosco bene -si lascia sfuggire- aveva investito anche alcune decine di migliaia di euro…”
Siamo al tramonto del fenomeno cryptovalute? No, secondo alcuni esperti del settore, siamo di fronte al necessario riassestamento di un mondo deregolamentato, dove alle poche iniziative serie si sono affiancate migliaia di offerte “scam” e schemi Ponzi, finalizzate, cioè, a raccogliere soldi e “scappare col bottino”. Sono nate crypovalute come funghi dopo una giornata di pioggia, blockchain con sedi nei paesi più remoti e legalmente irraggiungibili… Oggi, finito il tempo delle “vacche grasse”, i “distributori” di facile e automatica ricchezza sono passati all’incasso dopo aver acquistato un biglietto aereo solo andata per qualche isoletta caraibica paradiso di malfattori e ricercati.
Non scendiamo nei tecnicismi della innovativa finanza decentralizzata e delle valute digitali “private”, ai più incomprensibili, ma concentriamoci sul momento, solo all’apparenza il più buio della storia di questa moderna finanza. Quanto accaduto con FTX -una delle più grandi imprese del settore a livello mondiale, tanto che in quel crack sarebbero stati bruciati” un centinaio di miliardi di dollari– doveva succedere. E accadeva già da tempo giornalmente con piccole iniziative che, comunque, gabbavano per milioni di dollari i loro utenti senza occupare le prime pagine delle più grandi testate internazionali.
Da questo momento buio, infatti, nascerà una finanza digitale, decentralizzata, più solida, a disposizione di una utenza più consapevole e meno ingenua. Si aprirà massicciamente l’era della regolamentazione del settore, oggi libero come un leone nella savana… Come un leone libero di azzannare una gazzella per sfamarsi e, al contempo, libero di sbranare un essere umano per semplice diletto…
Le grandi società, i nuovi grandi investitori, saranno costretti ad apporre, sui loro servizi, sulle loro proposte, una sorta di marchio di qualità e serietà, pena la lenta ma inesorabile debacle economica. Un marchio di serietà che solo l’operatività in un paese dove il settore è regolamentato, assoggettato ad un regime concessorio e vigilato può ormai conferire.
Il crack FTX -la grande goccia che ha fatto culminare il celebre vaso- è quindi un toccasana per la Repubblica di San Marino, uno dei pochissimi paesi al mondo dove il settore è già regolamentato, soggetto a concessione e attentamente vigilato, e per Mintlayer (ne abbiamo parlato ampiamente nelle settimane scorse, clicca qui) la prima blockchain sammarinese, pronta a entrare a tutti gli effetti sul mercato, in attesa solo della conclusione dell’iter autorizzativo.
Del resto, con le regole già vigenti sul Titano -da migliorare introducendo più certezze procedurali e temporali nella normativa- FTX non avrebbe potuto fare quel che ha fatto, perchè ogni bilancio sarebbe stato vagliato attentamente, ogni fondo o accantonamento verificato e l’utenza sarebbe stata sempre informata su ogni azione della società.
La regolamentazione del mercato, della finanza decentralizzata, infatti, è ormai condizione imprescindibile sia per la tutela degli utenti che, al tempo stesso, per il successo di nuove iniziative e nuove proposte al mercato. San Marino. E in questa gara per diventare la capitale mondiale della valuta digitale e della finanza decentralizzata, la Repubblica, grazie alla recente e innovativa normativa già a regime, parte chilometri avanti a tutti -o quasi- gli altri… Alla fine, arriverà ultimo anche questa volta?
Enrico Lazzari