In un’epoca dominata da TikTok, Instagram e influencer, la politica sembra essere relegata ai margini dell’interesse dei giovani. Un mondo virtuale, fatto di immagini effimere e vite artificiali, pare aver preso il posto del reale, dove le decisioni che modellano il futuro vengono assunte nelle aule parlamentari e nei palazzi di potere. Eppure, è proprio in questo scenario che la voce dei giovani dovrebbe risuonare con più forza, poiché il futuro non è così lontano, ma è un presente in continua evoluzione.
La politica non è un gioco da grandi, è il luogo dove si combattono le sfide che determineranno il domani. Clima, giustizia sociale, lavoro, istruzione: sono solo alcuni dei temi che i giovani hanno il diritto e il dovere di affrontare, non come spettatori passivi.
La partecipazione non può essere ridotta a un mero atto di voto. È presenza costante nelle dinamiche decisionali, un contributo diretto alla definizione della cosa pubblica. È un richiamo all’azione, un invito a forgiare il proprio destino.
Tuttavia, la strada verso un coinvolgimento più significativo è costellata di sfide. Dalle barriere strutturali all’apatica disillusione, molti ostacoli devono essere superati per rendere la politica un terreno fertile per l’energia e la creatività giovanile. È necessario creare spazi di partecipazione accessibili e inclusivi, rompendo gli schemi rigidi e le gerarchie stagnanti che hanno a lungo dominato l’attuale paradigma.
Ma perché le ragazze e i ragazzi dovrebbero scendere in campo? La risposta risiede nel potere trasformativo delle idee e nell’urgenza dei problemi che affrontiamo. E la politica è lo strumento attraverso il quale possiamo tradurre le nostre visioni in azione tangibile.
Mi rivolgo direttamente a voi.
Non dovete accontentarvi di ereditare un pianeta già plasmato dalle generazioni precedenti. Avete il diritto di esigere qualcosa di meglio, di dare forma a una società più giusta, più equa e più sostenibile.
Siate la forza trainante del cambiamento.
È imperativo alzarvi, farvi sentire.
Come disse una volta il filosofo francese Albert Camus: “L’unico modo per affrontare un mondo senza libertà è diventare così assolutamente liberi che la stessa esistenza diventa un atto di ribellione”. E questo atto di ribellione inizia con il vostro impegno attivo, con la determinazione ad essere protagonisti.
David Oddone
(La Serenissima)