Giovani uccisi: mamma Giuseppe, “Perdono? Lo chieda a Dio”

(ANSA) – PORTICI (NAPOLI), 30 SET – “Mio figlio e Tullio
erano ragazzi d’oro ricchi di valori e a testimoniarlo oltre
alla famiglia c’è un’intera città”. A tre giorni dall’udienza
con rito immediato parla Immacolata Esposito, la madre di
Giuseppe Fusella ucciso con l’amico Tullio Pagliaro a colpi di
pistola a Ercolano la notte tra il 28 e 29 ottobre 2021, mentre
stavano in auto davanti all’abitazione dell’imputato Vincenzo
Palumbo accusato del duplice omicidio. Quella notte Palumbo,
sparò diversi colpi d’arma da fuoco con la sua pistola perché,
disse agli inquirenti, li aveva scambiati per ladri. “Non posso
tollerare di ascoltare quella frase: scambiati per ladri”,
spiega la madre di Fusella.
    Martedì era nell’aula 115 del Palazzo di Giustizia ad ascoltare
le parole dell’imputato nel rispondere alle domande del pm e
degli avvocati. “Quello che ho udito in quella stanza di
Tribunale mi ha gelato il cuore” spiega Immacolata Esposito
quando l’imputato ha detto di aver sentito un lamento, di essere
tornato indietro per chiamare i carabinieri.
    “Sì, ha chiamato i carabinieri ma sono trascorsi ventisei
minuti prima che decidesse di chiamarli, ha dichiarato che i
carabinieri all’arrivo hanno sentito anche loro i lamenti. Ed io
ho pensato subito a mio figlio, mi sono chiesta in quei ventisei
minuti cosa avesse pensato, la paura che ha provato, mi sono
domandata se in quel momento ha capito che stava morendo, se
cercava la mia mano ed io non ho potuto dargliela. Quei ventisei
minuti di lamenti come lui li ha definiti, sono stati gli ultimi
della vita di mio figlio. Lui ha dichiarato che non l’ha
soccorso, e il mio cuore l’ha distrutto due volte”. Quanto all’ipotesi del perdono, aggiunge: “Perdono? Una persona
che ha il coraggio di guardare negli occhi i genitori, come
avvenuto martedì in aula, non merita perdono. Lui vede ancora
gli occhi di mio figlio che li ha chiusi per sempre. Il perdono
deve chiederlo a Dio, perché io non potrò mai perdonare chi ha
deciso ingiustamente, e senza motivo, di uccidere mio figlio”.
    (ANSA).
   


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