(Chicco, dove c’è un bambino) – Succede anche questo nell’antica Terra della Libertà. Gli inquirenti, dopo l’ennesimo video divulgato, hanno deciso di perquisire la casa di produzione del noto film maker veneto dove è stata rinvenuta una mole considerevole di materiale audio visivo in attesa di essere pubblicato. Passato al setaccio tutto il materiale dai tecnici della scientifica, sono state recuperate ore ed ore di girato che avrebbe alimentato il florido mercato del cinema di denuncia. “Materiale da collezione, per appassionati della settima arte costruita ad arte” – aveva titolato ‘Cospir Azione!’ una rivista del settore.
Ancora lungo il lavoro per i tecnici ma, dalle prime pellicole sbobinate, è venuto alla luce un filmato in cui l’uomo girovaga nel sottobosco politico/affaristico in cerca di tartufi. Raggiunto dai nostri microfoni si è però giustificato così: – “Alora, go za deto che go la memoria corta. Mi ze devo ricordar tuto perchè poi me perdo nel bosco, non xo manco cosa ho mangiato ogi, galeto o renga?’.
Ad incastrate l’uomo però è stato un ciuccio, presente sulla scrivania del suo studio, che ha insospettito gli inquirenti. Al suo interno una microcamera che avrebbe immortalato il suo stesso battesimo. Una volta posto davanti all’evidenza dei fatti l’uomo ha poi confessato tutto dicendo che una volta diventato adulto si sarebbe autoricattato perchè avrebbe chiesto una tangente per una poppata.
