GIRO D’ITALIA: sciopero corridori: ‘Circuito pericoloso’ Cavendish vince la volata, Di Luca in rosa

Alla fine è stata una tappa-passerella per le vie di Milano, tempo neutralizzato e gara vera solo nell’ultimo giro e mezzo, con volata che ha visto prevalere l’inglese Mark Cavendish, davanti ad Allan Davis e a Tyler Farrar.

In tutto 163 km, oltre 130 ad andatura turistica, in un circuito che i corridori non hanno giudicato sicuro. “Ci scusiamo con gli spettatori, andiamo avanti, certi della vostra comprensione, ma non ci sentiamo di rischiare di piu’ per un circuito che riteniamo non adatto alla sicurezza”.

Cosi’ la maglia rosa Danilo Di Luca a meta’ gara, con il plotone fermo, si e’ espresso per spiegare l’andatura a 30 km/h.

Una decisione, comunque, non unanime. Insomma, la grande festa di Milano per il centenario del Giro si e’ trasformata in una kermesse-farsa, con la direzione della corsa che aveva gia’ deciso di annullare eventuali distacchi e togliere gli abbuoni. “E’ stata una necessita’ legata al fatto che alcuni giorni corridori erano in tensione da qualche giorno- ha spiegato il direttore Mauro Vegni- Abbiamo comunque ritenuto di celebrare Milano, che ha dato i natali alla corsa. Oggi e’ stata una giornata di pura passerella”.

Il grave incidente di ieri occorso a Pedro Horrillo ha giocato un ruolo importante nelle decisioni odierne, con il ciclista basco comunque in miglioramento e, a detta dei sanitari degli ospedali Riuniti di Bergamo fuori pericolo (nel pomeriggio operato a rotula e femore sinistro).

Dopo le dichiarazioni di Di Luca, grande amarezza espressa da Vegni: “Come dirigente sono sconcertato, come tifoso deluso e amareggiato. Stamattina erano state accolte le loro legittime richieste, avevamo fatto di tutto. Non mi sembra che questo circuito fosse pericoloso e non capisco come si sia presa questa decisione. Parlero’ con i direttori delle varie squadre per capire, poi vedremo”.

Direttori che non accettano la presa di posizione dei corridori e ordinano che sia corsa, se non proprio vera, quasi. Ribatte Angelo Zomegnan, patron della corsa rosa: “Secondo me una corsa e’ tale quando parte e arriva, ci si ferma quando non si sa dove andare. Non accetto questa scelta, ho condiviso l’idea di neutralizzare i tempi, il buon senso ci ha consigliato di prendere questa decisione sulla scia emotiva di quanto accaduto ieri. Se questo e’ un circuito pericoloso, altri dovrebbero essere annullati”.

Negli ultimi quattro giri il ritmo aumenta, salendo intorno primo intorno 40 km orari, poi ai 50.

L’unico a provare una fuga e’ Thomas Voickler a 9 km dalla fine, subita rintuzzata. La volata, a ranghi ridotti per evitare pericoli inutili, ha visto Petacchi perdere il treno di Cavendish ai 300 metri, con l’inglese che riesce a mettere le sue ruote davanti a quelle dei suoi avversari.

“Questa e’ una delle tappe che volevo vincere- ha detto- sono stato contento di essermi sentito bene nel fare una volata. La squadra mi ha pilotato bene nel finale. Volevamo fare un bellissimo show, all’interno di una citta’ e’ pericoloso, perche’ c’e’ sempre tanta gente. Volevo vincere, volevo essere al top nelle ultime battute”.

“Ho parlato perche’ sono maglia rosa– ribadisce Di Luca- Dopo il primo giro abbiamo visto che il circuito non era sicuro, per le presenza di macchine, degli spartitraficco, dei binari del tram. L’organizzazione ci ha supportato neutralizzando il tempo. I velocisti allora hanno detto ‘Non rischiate voi uomini di classifica, non rischiamo neanche noi e non facciamo la volata’. Quindi ci siamo fermati e abbiamo fornito le nostre spiegazioni. Alla fine la volata e’ stata fatta, e abbiamo dato spettacolo come altre volte. Ci siamo impegnati come fatto sempre e vogliamo farlo ma in sicurezza. C’e’ un collega in ospedale che ieri ha rischiato di morire e non voglio che accada anche a me”.

Domani prima giornata di riposo, si torna in strada martedi’ con la Cuneo-Pinerolo di 262 km, con il Moncenisio, il Sestriere (cima Coppi) e il Pra’ Martino.

 

 

L’ordine di arrivo della nona tappa del Giro d’Italia, disputata oggi a Milano:

 

1. Mark Cavendish (Gbr) Columbia – Highroad in 4h16’13”;

2. Allan Davis (Aus) Quick Step s.t.;

3. Tyler Farrar (Usa) Garmin – Slipstream s.t.;

4. Matthew Goss (Aus) Team Saxo Bank s.t.;

5. Alessandro Petacchi (Ita) LPR – Farnese s.t.;

6. Robert Foerster (Ger) Milram s.t.;

7. Robert Hunter (Rsa) Barloworld s.t.;

8. Davide Vigano (Ita) Fuji-Servetto s.t.;

9. Saïd Haddou (Fra) Bouygues Telecom s.t.;

10. Thomas Fothen (Ger) Milram s.t.
 

 

Questa la classifica generale del Giro d’Italia dopo la nona tappa:
1. DANILO DI LUCA (LPR) in 37h29’48” alla media di 40,736 Km/h;
2. Loevkvist (Sve) a 13”;
3. Rogers (Aus) a 44”;
4. Leipheimer (Usa) a 51”;
5. Menchov (Rus) a 58”;
6. BASSO a 1’14”;
7. Sastre (Spa) a 1’24”;
8. Horner (Usa) a 1’25”;
9. PELLIZOTTI a 1’35”;
10. Arroyo (Spa) a 1’49”;
11. SIMONI a 2’09”;
21. CUNEGO a 3’37”;
25. Armstrong (Usa) a 4’39”;
36. GARZELLI a 6’49”.


– Classifica a punti (maglia ciclamino) –

1. DANILO DI LUCA (LPR) 72 punti;
2. Boasson Hagen (Nor) 65;
3. PETACCHI 54.
– Classifica GP montagna (maglia verde) –
1. DANILO DI LUCA (LPR) 25 punti;
2. GARZELLI 15;
3. Menchov (Rus) 15.
– Classifica giovani (maglia bianca) –
1. Thomas Loevkvist (Sve, Columbia-High Road) in 37h30’01”;
2. Seeldrayers (Bel) a 2’44”;
3. Rodriguez (Ven) a 4’05”.

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