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(ANSA) – ROMA, 03 MAG – “E’ difficile che quest’anno un
italiano possa vincere a Verona. Molto… Speriamo che Vincenzo
Nibali faccia il miracolo, oppure che venga fuori Giulio
Ciccone, già vincitore della maglia azzurra di leader della
classifica del Gran premio della montagna”. Francesco Moser
avanza seri dubbi sulle chance di successo finale di un italiano
al Giro d’Italia, a pochi giorni dall’inizio dell’edizione
n.105/o, venerdì da Budapest. Tuttavia, l’ex campione trentino
punta tutto sull’ecuadoriano Richard Carapaz. “E’ lui – dice
Moser – il favorito in senso assoluto, perché ha già vinto il
Giro (nel 2019, sempre a Verona, ndr), perché è forte e perché
ha una squadra molto quotata come la Ineos Granadiers, in grado
supportarlo in ogni dove”. L’ex recordman dell’ora quest’anno sarà al Giro ancora una
volta nei panni di testimonial della Banca Mediolanum, sponsor
del Gran premio della montagna per il 20/o anno consecutivo. La
nuova maglia azzurra, che verrà assegnata al miglior scalatore
del Giro d’Italia 2022, sul colletto reca la scritta ricamata ‘C’è anche domani’, in omaggio al fondatore Ennio Doris. Moser
sarà affiancato da altri testimonial d’eccezione, come gli ex
campioni del mondo su strada in linea Alessandro Ballan, Paolo
Bettini e Maurizio Fondriest, oltre che dall’ex maglia rosa
Gianni Motta.
“Senza Damiano Caruso e senza Filippo Ganna sarà dura per i
colori italiani – è l’opinione di Moser -. Il percorso è
difficilissimo, prevede salite tutti i giorni e un
dislivello-monstre di oltre 50.000 metri. L’olandese Tom
Dumoulin? Finora non ha fatto nulla, bisognerà tenere d’occhio
anche il britannico Simon Yates che, nel 2018, vide sfumare la
vittoria nelle ultime tappe, a causa degli exploit di Chris
Froome. Vedremo, inoltre, cosa farà Alejandro Valverde che,
però, ha un’età e alla lunga può accusare un certo logorio in
una corsa così dura”. (ANSA).
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