
(ANSA) – ROMA, 07 OTT – Con il Giro d’Italia di Ciclismo
2020, riparte #rispettiamoci, la campagna per la sicurezza
stradale – già protagonista del Giro dello scorso anno – per
sensibilizzare ciclisti e automobilisti al rispetto reciproco e
a comportamenti e manovre corrette alla guida.
Questa particolare edizione della corsa in rosa – conseguenza
della pandemia di Covid-19 – ha indotto Automobile Club d’Italia
e Giro d’Italia a realizzare un’iniziativa tutta digitale, che,
grazie alla disponibilità del portale del Giro, sarà in grado di
raggiungere milioni di appassionati.
Per l’occasione, ACI ha prodotto 12 pillole video da 60″ –
realizzate presso il Centro di Guida Sicura ACI-SARA di
Vallelunga – con i preziosi consigli degli istruttori del
Centro.
Sei pillole sono tutorial dedicati alle corrette manovre da
effettuare nelle situazioni di maggior pericolo che si possono
creare tra bici e auto. Nelle altre sei pillole, invece,
l’olimpionico Massimiliano Rosolino e la giornalista Metis Di
Meo sottolineano la cultura del rispetto sulla strada e
raccontano il giusto spirito che deve animare automobilisti e
ciclisti nel condividere la strada, per contribuire ad aumentare
i livelli di sicurezza di tutti.Attraverso un semplice click
nell’area dedicata su https://www.giroditalia.it/ si potrà
accedere ai video della campagna #rispettiamoci, mentre sui
profili social di ACI si potranno porre domande, inviare
commenti e riflessioni sul tema della sicurezza sulle nostre
strade. “Dobbiamo ringraziare RCS e l’organizzazione del Giro
d’Italia per la grande sensibilità alla sicurezza stradale –
dichiara Angelo Sticchi Damiani, Presidente dell’Automobile Club
d’Italia – che ha permesso di proseguire la nostra partnership.
Il positivo e costante incremento nell’uso quotidiano della
bicicletta – prosegue Sticchi Damiani – rende sempre più
importante ricordare a ognuno di noi che alla guida occorrono
rispetto degli altri, responsabilità e costante attenzione, in
particolare verso ciclisti, pedoni e disabili che sono gli
utenti più vulnerabili”. (ANSA).
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