Giù le mani da Happy Birthday, una canzone patrimonio di tutti

happy birthdayUN RITORNELLO che ci accompagna da sempre. In tutto il mondo, il compleanno viene festeggiato con l’immancabile coro che accompagna il rito della torta addobbata con le candeline accese. Finalmente Happy Birthday to you, in italiano «Tanti auguri a te», potrà essere considerata patrimonio di tutti.
La melodia composta nel 1893 da due sorelle, maestre d’asilo nel Kentucky, Mildred e Patty Hill, inizialmente chiamata «Good Morning To All», da due anni era al centro di una controversia legale. È però arrivato il colpo di scena: un giudice federale di Los Angeles ha sentenziato che il copyright, sino ad oggi in mano al gruppo editoriale Warner Chappell Music, non è valido.

I DIRITTI erano stati attribuiti alla Warner dopo il pagamento di 15 milioni di dollari al Birch Tree Group, che era succeduto a sua volta alla Clayton F. Summy, originaria proprietaria di Happy Birthday. Il giudice ha stabilito che il copyright registrato dalla Clayton nel 1935 garantisce i diritti solo per alcuni tipi di arrangiamento della canzone.
«Le sorelle Hill hanno dato alla Summy i diritti per alcuni tipi di arrangiamento basati sulla melodia, ma non hanno mai concesso i diritti per i testi», ha affermato. In pratica, si sostiene che la Clayton non ha mai acquistato i diritti di «Happy Birthday», e quindi non li possono avere trasmessi nemmeno ai successori. La melodia è stata resa celebre anche da magistrali interpretazioni. Indimenticabile la registrazione della voce di Marilyn Monroe che la canta per il compleanno di John Fitzgerald Kennedy. In anni molto più recenti è stata Beyoncé a dedicarla al compleanno di Michelle Obama.

OGNI ANNO le royalties fruttano alla Warner circa 2 milioni di dollari, considerando tutte le volte che Happy Birthday compie un passaggio in un film, episodio televisivo, pubblicità o rappresentazione in forma di spettacolo o di concerto. La causa è stata presentata nel 2013 da Rupa Marya e Robert Siegel, che stavano girando un film proprio sulla canzone. Quando la Warner gli ha chiesto 1.500 dollari per poter inserire la melodia, i due hanno deciso di portare la società in tribunale sostenendo che ormai la musica di Happy Birthday è di dominio pubblico e non dovrebbe essere soggetta a diritti d’autore. «Dopo 80 anni questa canzone è finalmente libera – ha dichiarato al Randall Newman, uno degli avvocati di Marya e Siegel, al Los Angeles Times – la farsa è finita». La decisione del giudice, potrebbe ora aprire la possibilità di una class action. Per ora Warner Chappell, la divisione editoriale di Warner Music, ha detto che l’azienda sta «esaminando la decisione della corte e considerando le sue opzioni».