Sono ben 19 i magistrati finiti nel mirino della Guardia di Finanza, accusati di aver dichiarato la residenza nella Repubblica di San Marino per non pagare le imposte sul reddito in Italia: la legge prevede infatti che i compensi ricevuti all’esterno devono esser dichiarati all’Agenzia delle Entrate.
L’inchiesta, condotta dalla Guardia di finanza di Rimini e coordinata dal procuratore capo Paolo Giovagnoli, è partita da due esposti, uno ricevuto dall’ufficio di Stato civile nell’autunno del 2010, l’altro presentato poche settimane fa alla Gendarmeria. I magistrati sanmarinesi sono tranquilli e sottolineano che il fascicolo aperto dalla procura di Rimini altro non è che il risultato del mancato accordo tra Italia e San Marino sulle doppie imposizioni e sulla diatriba sullo scambio d’informazioni.
