Giuliano Andreini, di Croce di Montecolombo, muore per un infarto mentre lavora alla festa del patrono

nuovo-pronto-soccorso-ospedale-infermi-rimini-e1304412987711Chi lo conosceva lo racconta come un uomo che ha vissuto per il lavoro e la famiglia. E proprio lavorando se n’è andato Giuliano Andreini, 76 anni, residente a Croce di Montecolombo ,storico e conosciutissimo imprenditore nel settore degli eventi. Come la festa del Patrono di Casinina, nel pesarese, nel corso della quale è stato stroncato da un infarto mentre stava caricando le sedie sul furgone.
Giuliano, che tutti però chiamavano Piero, era il fondatore della ditta ‘Allestimenti fieristici Andreini’, un’azienda con sede a San Savino, conosciuta anche oltre i confini dell’Emilia Romagna. Lo scorso anno era rimasto vedovo e, dicono, aveva tirato i remi in barca, lasciando il posto ai giovani. Ma lui c’era sempre e, raccontano, non sarebbe mai mancato alla festa del Patrono di Casinina. Sorridente e con la battuta sempre pronta, giovedì era arrivato a dare una mano. Verso le 21, al termine della messa, Andreini aveva cominciato a caricare sul furgone le sedie utilizzate per la manifestazione, quando improvvisamente si è accasciato al suolo. L’uomo è stato subito soccorso e poco dopo è arrivata l’ambulanza di Sassocorvaro, ma il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso, colpito da un infarto che non gli ha lasciato scampo. Sconvolta la gente che fino a poco prima aveva riso e scherzato con Andreini, un uomo che a Casinina conoscevano davvero tutti.
Ruggero Santi, presidente della Proloco locale, racconta del grande legame che si era instaurato con il riminese in 20 anni di lavoro insieme. «Lui veniva sempre a montare i palchi, i gazebo e a posizionare tavoli e sedue. Per noi lui non era soltanto un’azienda, ma soprattutto un amico. Qui da noi era di casa. Lui sapeva fare di tutto, quando si presentava un problema sapeva sempre risolverlo. Era falegname, fabbro e molto di più. Aveva un cuore d’oro, trovava sempre il tempo e una soluzione, ma noi non siamo riusciti a salvarlo». Andreini era un personaggio anche nel Riminese. «Mi dispiace moltissimo – dice l’imprenditore Mario Formica – nel settore era un’istituzione, una figura storia negli allestimenti fieristici, conosciuto in tutta la regione. Quando mi sono affacciato a questore settore, lui ci stava già da anni. Era veramente un brav’uomo».
Andreini viveva a Croce di Montecolombo da sempre, aveva tre figli e l’anno scorso era rimasto vedovo. In Valconca tutti lo ricordano come una persona «a modo e sempre disponibile». Era anche un simpatizzante dell’Arma, ed era iscritto all’Associazione nazionale carabinieri di Morciano. Ogni mattina se ne andava al bar a prendere il caffè e a fare due chiacchiere con la gente. Viveva la sua terra fino in fondo. I funerali di Andreini si svolgeranno oggi pomeriggio, alle 15, nella Chiesa di Croce di Montecolombo.