“Questo nuovo periodo di progresso dovrà essere nell’interesse di tutti i cittadini con l’adozione di un accordo quadro che consenta la realizzazione di una politica dei redditi tesa a far progredire rapidamente stipendi e salari per rimettere in moto anche i consumi, realizzare diritti fondamentali,erogare servizi ef?ciente ed economici, assicurare la casa a tutti ed a costi equi, garantire il risparmio che è un diritti. Tutto ciò senza aumentare il costo del lavoro ma semplicemente trasferendo, attraverso adeguate politiche ?scali e sociali, l’ingente carico che il datore di lavoro deve sopportare con la politica ragionieristica di coloro che ascoltano solo i numeri e non l’intelligenza. Riteniamo sia molto meglio, anziché garantire mobilità e cassa integrazione, investire risorse per sviluppare nuovi posti di lavoro e nuove imprese che a loro volta producono ricchezza, benessere e sviluppo. Si deve inoltre recuperare il rapporto con la vicina ed amica Italia riscrivendo la convenzione del 1939 con lo spirito di Bigi che ha abolito ‘l’amicizia protettrice’ valorizzando l’amicizia; basti pensare che le nostre rinunce di sovranità possono essere valorizzate a circa 300 milioni di euro all’anno contro un canone che ci versa l’Italia, fermo al 1984, di 4,5 milioni di euro.
Intervista su San Marino Oggi