Gmg di Cracovia, in tanti da Rimini e San Marino “un evento unico per conoscere persone e paesi”

Gruppo di giovani italiani a Cracovia per la Gmg, 30 luglio 2016 ANSA/GIACOMO GRECO

Vedete che le cose cambiano? Una frase semplice e chiara, ma se a pronunciarla è Francesco Pirini- ossia colui che nel 1944, in piena guerra, scampò miracolosamente al massacro della sua famiglia nella comunità di Monte Sole (Bo)- assume ben altra caratura. Infatti, dopo aver compreso che il perdono e la misericordia sono le uniche due vie per rendere migliore la vita di sé e degli altri, ha deciso spontaneamente di perdonare i carnefici della propria famiglia.

E questo è solo uno dei tanti spunti di riflessione che sono stati proposti durante la Giornata Mondiale della Gioventù che si è svolta a Cracovia (Polonia) dal 26 al 31 luglio; a prendervi parte anche un gruppo della Diocesi di San Marino- Montefeltro e quella di Rimini, che nella capitale polacca ha incontrato pellegrini provenienti da tutto il mondo, di diverse lingue e culture ma uniti dalla stessa fede.

Per la Repubblica di San Marino è stata anche l’occasione per farsi conoscere all’estero ma non solo, visto che ancora oggi molti italiani ignorano il piccolo Stato. “Siamo un paese unito e patriottico”, afferma con convinzione Giada Macina, una dei 45 sammarinesi presenti. Per tutti le sensazioni sono molto positive, perché si provano emozioni che lasceranno un segno indelebile nella vita. Secondo Martina Ercolani “L’aspetto più bello è che ci si ritrova con la stessa fede, quella cattolica, a pregare Dio insieme al papa. È una cosa commovente, quando ti giri e vedi bandiere da tutto il mondo, riconosci veramente il mondo e in ogni persona il volto di Dio”.

“È bellissimo vedere i giovani da tutto il mondo con uno scopo così nobile, quello di festeggiare ed incontrarsi con e per Gesù- aggiunge Michele Sapignoli- come uno stadio che fa il tifo per la stessa squadra. Forse la città non era preparata per questo evento, ma con lo spirito da pellegrini riusciamo a passare sopra a tutto. Ci portiamo a casa i ricordini che abbiamo scambiato con le altre nazioni, la fede e l’amore che abbiamo provato da un incontro così pieno di speranza e di voglia di fare”.

Ad evidenziare l’aspetto unico di questo evento è Emanuele Gasperoni, secondo cui “la Gmg andrebbe replicata ogni anno invece di organizzarla ogni due o tre anni”.

Diego Cardinali, invece, pone giustamente l’accento anche sul popolo polacco e la sua cultura come occasione di arricchimento personale: “La Gmg si è rivelata una grande esperienza per la conoscenza della cultura polacca, più interessante di quanto potessi immaginare. Mi ha stupito la disponibilità con cui le famiglie che ci hanno accolto sono disposte ad accogliere qualsiasi richiesta, fanno tutto con gioia, dovremmo imparare molto da loro”.

Sentimenti simili anche per i ragazzi della Diocesi di Rimini, arricchiti da una settimana molto intensa e fruttuosa. Asia Barbieri si dice “impressionata dall’accoglienza e dalla presenza di tantissimi giovani (oltre un milione e mezzo, ndr) tutti riuniti qui a Cracovia”. Condivisibili anche le parole di Elisa Brunazzi, che si fa portavoce della parrocchia di San Mauro Pascoli:”È stata una Gmg molto bella ed emozionante. Mi porto a casa le camminate, le lunghe file ma soprattutto lo stare insieme”.

Tanti giovani riuniti per lo stesso scopo, quello di contribuire a costruire un mondo migliore: un obiettivo non semplice da realizzare, ma ciascuno di noi può e deve fare la sua parte. Lo ha sottolineato più volte anche lo stesso Papa Francesco: “Solo se date il meglio potete cambiare il mondo. Voi dovete decidere il futuro: far sì che le nostre mani si trasformino in segni di riconciliazione. Dio vuole le tue mani per costruire il mondo di domani”. Parole che coronano una Gmg unica e per certi versi irripetibile, ma che indicano anche la missione di ognun o di noi, chiamato a dare la sua testimonianza in questo mondo così bisognoso di pace. E di misericordia.

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