Andrea Gnassi: “Con la nostra protesta ai vari livelli e la forza della proposta si è scongiurato il taglio di contributi al Festival di Santarcangelo, ma l’ombra della censura politica sulla libertà di pensiero ed espressione è sempre dietro l’angolo: continuiamo la nostra azione ai vari livelli e il ministro Giuli risponda finalmente nel merito alla mia interrogazione”
“Sinceramente quella dei tagli (in alcuni casi con retromarcia) alla cultura e a diverse istituzioni culturali italiane è una vicenda triste per un Paese come l’Italia, dove da millenni le espressioni artistiche e culturali hanno forgiato l’identità della nazione. Vero che la storia ci insegna che nei secoli passati chi aveva potere e governava o regnava poteva imporre censure, reprimere, colpire le arti e la cultura perché magari non allineati alla volontà e agli interessi del potente di turno. Ma appunto, avveniva secoli fa. Purtroppo anche ai nostri tempi, oggi, è ed è stato esplicito e persino sgangherato il tentativo del Governo di voler omologare e colpire ciò che non fosse allineato alla sua matrice politica. Il fatto che le istituzioni, chi le rappresenta per il territorio riminese, intellettuali e società civile abbiano sollevato protesta e critica puntuale e nel merito sui tagli incomprensibili a Santarcangelo dei Teatri ha fatto sì e ha contribuito alla rivalutazione e al blocco dei tagli stessi di risorse al Festival”. Così il deputato Dem Andrea Gnassi sulla conferma del finanziamento ministeriale per l’edizione 2025 al Festival dei Teatri di Santarcangelo dopo il discusso declassamento e taglio di risorse da parte della Commissione per il Teatro arrivato proprio alla vigila dei primi spettacoli.
“Prima il taglio, poi la conferma del finanziamento ministeriale per l’edizione 2025, questo la dice lunga su come si sta procedendo al Ministero della cultura anche con il ministro Giuli dopo le performance di Sangiuliano. Una commissione ministeriale chiamata a valutare le proposte culturali e teatrali, compreso il Festival di Santarcangelo, che per tramite di alcuni suoi componenti esegue un ordine politico, quello di colpire chi non è allineato. Poi (sono ancora da capire i meccanismi cervellotici usati per giustificare punteggi e tagli) , il dietrofront di fronte alla indiscutibile forza e al merito della proposta del Festival che evidentemente ha prevalso sul tentativo di colpirlo e di giustificarne l’attacco” prosegue il deputato, per poi incalzare: “Oggi possiamo e dobbiamo giustamente essere contenti perché la critica nel merito e non a prescindere sulle decisioni prese e la protesta che si è innescata da Piazza Ganganelli la sera dell’inaugurazione del Festival e che si è diffusa in tutta Italia ha sortito il primo importante effetto. Cioè quello di scongiurare danni economici e posti di lavoro. Il paradosso è però che è ancora in essere il tentativo di far abbattere in Italia la scure sulla libertà di pensiero e di espressione artistica e creativa, nelle diverse dimensioni. La conferma del contributo non è infatti accompagnata da una revisione degli incredibili dimezzamenti dei punteggi di merito e questo mette a rischio il futuro di Santarcangelo e di tante altre esperienze che tutto il mondo ci invidia” aggiunge Gnassi. “Ho presentato un’interrogazione al ministro Alessandro Giuli per avere risposte nel merito a questi declassamenti operati da una Commissione che giudica sull’appartenenza politica e non sull’effettivo valore artistico delle proposte e sono ancora in attesa. Nel frattempo come rappresentanti delle istituzioni ai vari livelli continueremo a portare avanti la nostra azione a tutela della libertà di pensiero e di espressione”.