
(ANSA) – ROMA, 07 GIU – “I tifosi sono determinanti per la buona riuscita di ogni evento, figuriamoci quanto possano esserlo per una competizione come la Ryder Cup di golf. Davvero non riesco a immaginarmi nessun torneo a porte chiuse, detto questo sono d’accordo sul fatto che è meglio disputare gare senza i supporter piuttosto che non giocarle. Ma non so se tutto questo possa essere possibile con la Ryder”. Con queste dichiarazioni Davis Love III, per due volte capitano degli Stati Uniti (la prima nel 2012 la seconda nel 2016), prende posizione sull’eventualità di una Ryder Cup, quella di settembre (25-27) nel Wisconsin, a porte chiuse a causa della pandemia.
Già vicecapitano a Parigi 2018, Davis Love III ricoprirà lo stesso ruolo anche a Kohler, dove a guidare gli Usa non sarà più Jim Furyk ma Steve Stricker. Il 56enne di Charlotte, campione Major (PGA Championship 1997) e nella World Golf Hall of Fame, non ha dubbi. “Giocare le prime 5 gare del PGA Tour senza spettatori non sarà certo bello, però così facendo potremmo rendere felici tanti telespettatori. Ma la Ryder non è la stessa cosa”.
“E’ difficile immaginare uno scenario simile”. Questo invece il pensiero di Furyk, anche lui assistente di Stricker nel Wisconsin. “L’atmosfera della Ryder è qualcosa di davvero unico.
Ricordo l’esperienza di Parigi e i fischi riservatimi dai tifosi europei, così dannatamente belli e divertenti. Senza essere meschini, anche questo è la Ryder tra sfottò, schermaglie e passione”. La PGA of America, che entro poche settimane sarà chiamata a prendere una decisione sul tema, è avvertita. I golfisti continentali, così come quelli americani, preferirebbero un rinvio della competizione al 2021 piuttosto che uno show senza pubblico. (ANSA).
—
Fonte originale: Leggi ora la fonte