
(ANSA) – ROMA, 11 FEB – “Col tipo di infortunio che ho subito
meglio non accelerare, l’importante è che stia bene e stia
riacquistando fiducia. Mi sto allenando bene e miglioro giorno
dopo giorno, secondo me non manca tanto, perché lavoro già in
campo: spero di rientrare presto. Non voglio mettermi pressione,
non serve”. Così Robin Gosens, a ‘1 vs 1’, il format di Dazn.
“Mi ha colpito la grandezza del club. Sono arrivato da una
società sicuramente importante come l’Atalanta – aggiunge -, ma
all’Inter sei in una squadra molto più grande, in una società e
in un club storico. Sono molto orgoglioso del mio percorso, ho
sempre lavorato tanto per arrivare a questi livelli. Forse ho
meno talento rispetto ad altri giocatori, ma i miei punti di
forza sono sempre stati mentalità e disciplina: queste due cose
mi hanno portato lontano. Sono orgoglioso di essere arrivato al
livello dell’Inter: ho passato ore in palestra e in campo per
migliorare”. “Gli elogi di Angela Merkel? E’ stata la nostra
figura di riferimento in Germania per tanti anni: se lei ha
detto queste belle cose su di me mi fa piacere, probabilmente
erano legate alle prestazioni all’Europeo – sottolinea -. E’
vero. Sarei stato un poliziotto cattivo, l’aggettivo giusto è
questo. Fino a 18 anni giocavo con gli amici senza aver fatto le
giovanili, quando tornavo a casa e i miei mi chiedevano cosa
volessi diventare da grande io dicevo di volevo seguire le orme
di mio nonno, che era poliziotto. Alla fine sono andato in
Olanda e tutto è cambiato, ma mio piano era questo: ho capito
che potevo diventare calciatore prof”. Sul libro autobiografico,
Gosens ammette che “in Germania è stato un successo, ho sempre
voluto raccontare la mia storia. Quest’idea mi è venuta perché
tanti ragazzi giovani vedono in me un ispirazione”. Sui prossimi
obiettivi, racconta di voler “esordire al più presto con l’Inter
e diventare un calciatore importante per la squadra”. “Ora –
spiega – la mia ambizione è fare il massimo, anche con la
Nazionale tedesca: a fine anno ci aspettano i Mondiali e io
voglio esserci, ma questo dipende dalle mie prestazioni qui a
Milano”. “Lo stadio più bello? San Siro. L’avversario più forte
è Douglas Costa: se in forma è quasi imprendibile”. (ANSA).
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