La maggioranza e il governo italiano, pretendono da alcuni Stati esteri, non ultimo dalla Repubblica di San Marino, che osservino scrupolosamente il corpus legislativo, normativo e convenzionale internazionale. E questo non può che essere considerato giusto e condivisibile.
Peccato che l’esecutivo e il parlamento italiano quando si tratta di prendere provvedimenti legislativi su certe materie non osservino alla lettera quanto dovrebbero.
L’agenda del governo italiano ha al primo posto l’approvazione della cosiddetta “prescrizione breve”, un provvedimento fortemente voluto dal premier italiano, Silvio Berlusconi, che lo sottrae da sentenze dei Tribunali per fatti che lo riguardano personalmente. Ovviamente il progetto di legge, seppur studiato approfonditamente attorno ai guai giudiziari di Berlusconi, giocoforza va a ricadere su una non trascurabile platea di persone sottoposte a processo.
Ciò detto non va sottaciuta una discrepanza davvero singolare e inquietante. L’Italia con la Legge 3 agosto 2009 , n. 116 ha ratificato la Convenzione dell’Organizzazione delle Nazioni Unite contro la corruzione, dove l’articolo 29 cita testualmente: “Se del caso, ciascuno Stato Parte fissa, nell’ambito del proprio diritto interno, un lungo termine di prescrizione entro il quale i procedimenti possono essere avviati per uno dei reati stabiliti conformemente alla presente Convenzione e fissa un termine più lungo o sospende la prescrizione quando il presunto autore del reato si è sottratto alla giustizia”.
In sostanza una raccomandazione chiara e netta, che non ammette ambiguità, che l’Italia senza indugi ha bellamente disatteso. Infatti si appresta a legiferare in senso diametralmente opposto. Quasi che il territorio italiano sia avulso da certe problematiche…..
(17 aprile 2011)