Un governo “di responsabilità” che durerà “fin quando avrà la fiducia del Parlamento”. Così Paolo Gentiloni presenta il suo esecutivo alle Camere. Con un discorso lungo appena 18 minuti, in cui “rivendica” come un punto di forza quello che altri considerano “un limite”: la continuità con il governo Renzi e il “grande lavoro fatto”. Su due temi proverà a fare di più: il sostegno alla classe media disagiata e il Sud. Ma in Aula va in scena l’Aventino del M5s, della Lega e di Ala: uno spicchio di emiciclo è vuoto. E il premier a loro si rivolge sul finale: “La politica è confronto, non odio o post verità. Chi rappresenta i cittadini non deve diffondere paure”.
Nel discorso di replica alla Camera dopo il dibattito sulla fiducia il nuovo premier ha rivendicato quanto fatto dal governo. “Tutti sappiamo che occorre intervenire sulle regole per portare il Paese al voto, quindi abbiamo chiesto un concorso generale a questo compito ma non c’è stata questa disponibilità delle altre forze e le forze della maggioranza si sono assunte la responsabilità. Si sono assunte un rischio? Certamente si sono prese un rischio politico ma nel rispetto dei doveri costituzionali previsti dal nostro ordinamento” e con “coerenza”. E ha attaccato il Movimento cinque stelle: “Se c’è stata una cosa davvero bella di questi mesi di campagna referendaria, che a me non sono piaciuti moltissimo, è stata una discussione pubblica sulla Costituzione. Ora non si può fare che la discussione svanisca nel nulla e la costituzione venga dimenticata. Abbiamo i super paladini della centralità del Parlamento che nel momento più importante della vita parlamentare non ci sono. Vi sembra logico: ‘vogliamo talmente bene al Parlamento che non ci andiamo’”.
Dal premier è arrivato anche un invito ad abbassare i toni. “Bisogna farla finita – ha detto Gentiloni – con l’apparentemente inarrestabile escalation di violenza verbale nel nostro dibattito politico. Il Parlamento non è un social network. Contribuiamo a rasserenare il clima nelle famiglie del nostro Paese”.
“La priorità delle priorità sarà lavoro, lavoro e lavoro. Nel momento in cui l’economia mostra alcuni segni di ripresa, certo tutti sappiamo che sono segni iniziali ma vanno incoraggiati. I segnali di ripresa del mercato dei consumi mettono il lavoro al centro”. E’ l’impegno di Paolo Gentiloni sulle priorità del nuovo governo, in replica alla Camera per il voto di fiducia.
Con il passaggio della campanella ed il primo consiglio dei ministri a Palazzo Chigi si è insediato ufficialmente ieri il nuovo governo presieduto da Paolo Gentiloni, dopo il giuramento al Quirinale. Diciotto i ministri, di cui 12 del passato esecutivo confermati. Oggi il neo premier è chiamato alla prova delle Camere per chiedere la fiducia. M5s e Ala disertano l’Aula.
Il discorso programmatico di Gentiloni alla Camera – “Il governo che si presenta a ricevere la fiducia è un governo di responsabilità, garante della stabilità delle nostre Istituzioni. E intende concentrare tutte le proprie energie sulle sfide dell’Italia e i problemi degli italiani”. Quanto è successo politicamente e che ha portato al nuovo esecutivo “sulla base della ferma guida di Mattarella, ha determinato i tempi rapidi del nuovo governo e ne ha definito il programma”. “Sul terreno dell’economia il governo intende accompagnare e rafforzare la ripresa che gradualmente ma lentamente si sta manifestando”. Gentiloni spiega che “accompagneremo (la ripresa, ndr) con le grandi infrastrutture, il piano industria 4.0 e la green economy con le decisioni sul clima che l’Italia difenderà”. L’Italia ha una economia forte, non ci possono essere scorribande su questo fronte e lo dimostrano le profezie sbagliate di apocalisse in base all’esito in un senso del referendum. Questa è l’Italia”. Dice il presidente del Consiglio nel suo intervento programmatico alla Camera. “Dobbiamo fare molto di più per il Mezzogiorno. La decisione di formare un ministero esplicitamente dedicato al Sud non deve far pensare a vecchie logiche del passato, al contrario noi abbiamo fatto molte cose per il Mezzogiorno ma credo che sia insufficiente la consapevolezza che proprio dal Sud possa venire la spinta forte per la crescita economia”. “All’agenda vorrei aggiungere grandi questioni su cui finora a mio avviso non abbiamo dato risposte pienamente sufficiente. Innanzitutto i problemi che riguardano la parte più disagiata della nostra classe media, partite iva e lavoro dipendente, che devono essere al centro dei nostri sforzi per far ripartire la nostra economia”. “Proprio perché non vogliamo rinunciare a una società aperta e digitale vogliamo porre al centro coloro che da queste dinamiche si sentono sconfitti”.
Gentiloni ha consegnato il discorso a Palazzo Madama dove domani verrà votata la fiducia. “Noi come Lega dopo le dichiarazioni di voto previste per domani mattina, usciremo dall’Aula di Palazzo Madama”. Ad assicurarlo ai giornalisti, al termine della Conferenza dei capigruppo, è il presidente dei senatori della Lega Gian Marco Centinaio.
Nel consiglio Ue di giovedì prossimo, dove si affronterà il tema del rinnovo del regolamento di Dublino “avremo una posizione molto netta: non è accettabile che passi di fatto il principio di un Ue troppo severa su alcuni aspetti dell’austerity e troppo tollerante verso paesi che non accettano di condividere responsabilità comuni” sui migranti, afferma Gentiloni. Poi parlando del sistema bancario: “Il governo è pronto ad intervenire per garantire la stabilità degli istituti” bancari.
Oltre all’agenda del governo “prenderà corpo tra le forze parlamentari un confronto sulla legge elettorale per la necessaria armonizzazione delle norme tra Camera e Senato, confronto nel quale il governo non sarà attore protagonista, spetta a voi la responsabilità di promuovere e provare a cercare intese efficaci. Certo non staremo alla finestra cercheremo di facilitare e sollecitare”, l’accordo.
“Spetta a me indicare le priorità del governo. La prima è senz’altro l’intervento nelle zone colpite dal terremoto“, dice il premier. “Abbiamo avuto – sottolinea – una risposta straordinaria ma siamo ancora in emergenza e dalla qualità della ricostruzione dipende la qualità del futuro di una parte rilevante del territorio dell’Italia centrale e da questi passi che faremo dipende anche la forza che avremo nel programma a lungo termine su Casa Italia, che interviene sugli elementi più profondi dei danni che vengono provocati dagli eventi sismici nel Paese”.
“Le consultazioni hanno evidenziato l’impossibilità di una convergenza generale nel sostegno al governo di responsabilità che pure era stata invocata. Ne abbiamo preso atto, procedendo nel quadro della maggioranza anche se ci auguriamo possano maturare apporti e convergenze più larghe sui singoli provvedimenti“, afferma Gentiloni nel suo discorso programmatico.
“Chi come me è sempre stato animato da passione politica non si ritrova nella degenerazione di questa passione. La politica, il Parlamento, sono il luogo del confronto dialettico, non dell’odio o della post verità. Chi rappresenta i cittadini deve diffondere sicurezza, non paure. Su questo è impegnato il governo e anche su questo chiede alla Camera la sua fiducia”.
Deputati M5S e di Ala disertano l’Aula – Nessun deputato del M5S è presente nell’Aula della Camera, dove stanno per avere inizio le comunicazioni programmatiche del presidente del Consiglio Paolo Gentiloni. L’intero settore occupato nell’Emiciclo dai M5S è infatti vuoto.
Mentre il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni tiene nell’Aula della Camera le dichiarazioni programmatiche del nuovo governo i deputati di ALA non sono nell’Emiciclo.
Il programma di oggi – Avrà inizio intorno alle 18:45 nell’Aula della Camera la votazione di fiducia sulle dichiarazioni programmatiche che il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni terrà a partire dalle 11 . Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
Il base al programma stabilito dai capigruppo, il presidente del Consiglio, dopo aver tenuto le sue comunicazioni sul programma, si trasferirà in Senato dove consegnerà il discorso. Dalle 12:30 avrà inizio la discussione generale (sono previste tre ore e mezza). La replica di Paolo Gentiloni avrà inizio alle 16, e sarà seguita dalle dichiarazioni di voto. Questa fase verrà trasmessa in diretta televisiva. Alle 18:45 avrà inizio la ‘chiama’ per la votazione di fiducia che dovrebbe concludersi intorno alle 20.
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