Un ruolo di “internal auditing” cioè una sorta di consulenza, finalizzata al miglioramento dell’efficacia e dell’efficienza dell’organizzazione.
Chi sta cercando questa figura è Banca Centrale della Repubblica di San Marino che si trova però alle prese con un po’ di “ostacoli” e non solo. Il caso che sta emergendo in queste settimane sembra infatti sollevare anche qualche dubbio proprio sull’incarico.
La vicenda, che forse affonda le sue radici un paio di anni fa, inizia nel 2009 quando una persona, stiamo parlando di una cittadina italiana, viene assunta da Bcsm come “esperta della vigilanza”. Si tratta di un incarico da quadro al secondo livello, che stando a quello che si apprende, prevede uno stipendio medio netto intorno ai 70mila euro all’anno. All’interno di Bcsm però, la nuova dipendente non avrebbe svolto solo il compito per cui era stata assunta (esperta di vigilanza), ma si sarebbe appunto occupata anche di “internal audit”. Poiché si trattava di una lavoratrice frontaliera, la sua assunzione era sempre soggetta al nulla osta annuale.
Arriviamo così agli inizi del 2011 quando Bcsm chiese appunto il rinnovo dell’incarico specificando però la nuova mansione di ‘internal auditing’. Ma gli accordi del 2008 tra Bcsm e la segreteria di Stato al Lavoro non prevedevano che tale mansione rientrasse nelle specifiche consentite e così si interruppe il rapporto di lavoro tra Bcsm e la dipendente.
In questi mesi però da Banca Centrale hanno ritenuto che tale ex lavoratrice dovesse essere riassunta e proprio per svolgere la funzione di internal auditing. Così hanno consultato le liste di collocamento e poi fatto richiesta di riassumerla.
Ma dagli uffici competenti la pratica è stata fermata. Infatti, con la crisi del settore potrebbero esserci sammarinesi o i residenti che lasciati a casa dal settore bancario, potrebbero essere in grado oppure potrebbero essere formati per andare a ricoprire tale ruolo.
E così infatti sembra proprio che sarà. La richiesta di assunzione presentata da Banca Centrale, come dicevamo, non è infatti stata accettata e quindi da segreteria al lavoro e dall’ufficio al lavoro avrebbero acconsentito solo ad un contratto di collaborazione a progetto dalla durata limitata. Durante tale lasso di tempo, alla nostra frontaliera potrebbero così affiancare qualche sammarinese per essere formato in tale compito.
Se dal lato lavorativo la vicenda si potrebbe così dire chiusa, c’è un altro particolare che sta però suscitando qualche brusio. Nonostante dai primi mesi dell’anno non sia più alle dipendenze di Bcsm, (ma rimetterà piede in via del Voltone dai primi di agosto), ha comunque continuato a scrivere sui suoi curriculum che si possono trovare on-line, che è attualmente “Responsabile internal audit Banca Centrale della Repubblica di San Marino”. Cioè che ricopriva quel ruolo anche se non lavorava più a Bsmc. In un sito viene addirittura calcolato automaticamente da quanto tempo svolge questo ruolo e si può leggere da oltre “2 anni”. Ma così invece non è perché dai primi mesi del 2011 quel ruolo non lo ricopre più e in teoria non lo doveva ricoprire essendo stata assunta come esperta della vigilanza.
Certo è che lo potrà scrivere senza problemi tra pochi giorni.
San Marino Oggi