
(ANSA) – ROMA, 04 MAG – “Solo il Grande Torino ha superato il
confine tra mito e leggenda, diventando patrimonio comune
dell’Italia calcistica e della storia civile del nostro Paese”.
Questo il ricordo del presidente della Figc, Gabriele Gravina in
occasione del 74° anniversario della tragedia di Superga. “Il
messaggio di bellezza e di unione – aggiunge – rappresenta
l’eredità più bella di una squadra senza tempo”.
Era il 4 maggio del 1949 quando, dopo un’amichevole giocata
a Lisbona con il Benfica, l’aereo che stava riportando a casa il
Grande Torino si schiantò sulla collina di Superga. Persero la
vita 31 persone e l’Italia si ritrovò improvvisamente a piangere
una delle squadre più forti di tutti i tempi, una corazzata
capace di vincere 5 scudetti consecutivi negli anni Quaranta e
che alternava la maglia azzurra a quella granata, dal momento
che quasi tutti i suoi giocatori militavano anche in Nazionale.
Al Museo del Calcio è possibile rivivere il ricordo del Grande
Torino attraverso diversi cimeli, dalla maglia di Virgilio
Maroso (dono di Bruno Giorgi), indossata in occasione della
tournée in Brasile nell’estate del 1948, alla spilla di Romeo
Menti (dono di Titti Menti). E ancora, si trovano esposti i
parastinchi e le sigarette di Aldo Ballarin ritrovati sul luogo
della tragedia, la tessera postale di riconoscimento di
Valentino Mazzola e la medaglia d’oro alla sua memoria.
Per un anno intero gli Azzurri giocarono con la maglia listata
a lutto: al Museo del Calcio è conservata la divisa di Carlo
Parola, con la banda nera inserita direttamente all’interno
della manica sinistra. È la maglia numero 5 con cui giocò la
partita Italia-Austria, il 2 aprile 1950, valida per la Coppa
Internazionale. (ANSA).
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