Grillini assediano Virginia: vogliono la sua testa per il caso Marra

virginia-raggiIl Movimento Cinque Stelle è in preda al panico. Politico, s’intende. Nel senso che con l’arresto di Raffaele Marra è molto difficile che Virginia Raggi non subisca conseguenze.

È stata infatti proprio il sindaco grillino, quando tutti erano contro Marra, a difenderlo e a dire che senza di lui “non vado avanti”. E così in molti vogliono la sua testa: dimissioni o addio al simbolo.

Partiamo dall’inizio di questa storia fatta di correnti grilline romane e nazionali. Da una parte Di Maio e la Raggi, dall’altra il mini direttorio e Roberta Lombardi. A luglio Virginia puntò i piedi per nominare Marra a capo di Gabinetto anche se tutti le chiedevano di non farlo. Alla fine dovette soprassedere, ma gli rinnovò la fiducia concedendogli comunque un ruolo di primo piano. A seguito della scelta della Raggi, l’ortodossa Roberta Lombardi – grillina della prima ora – si dimise dal mini direttorio in rotta con il sindaco. Lei infatti aveva definito Marra “il virus che ha infettato il Movimento”, chiedendo a tutti di “dimostrare di avere gli anticorpi”. Sul blog di Grillo apparve un articolo durissimo che la richiamava all’ordine e chiudeva la faccenda: “Virginia non si tocca”. Ma aveva ragione lei e oggi si è presa la sua rivincita. Per questo con un post su Facebook – di fatto – ha appena chiesto le dimissioni della Raggi.

Lombardi non usa parole proprie. Ma copia e incolla alcune frasi di Martin Luther King: “La vigliaccheria chiede: è sicuro? L’opportunità chiede: è conveniente? La vana gloria chiede: è popolare? Ma la coscienza chiede: è giusto? Prima o poi arriva l’ora in cui bisogna prendere una posizione che non è né sicura, né conveniente, né popolare; ma bisogna prenderla, perché è giusta”. Il post è stato condiviso anche da Carla Ruocco, altra avversaria di Virginia, e da Roberto Fico, membro del direttorio che ha definito la vicenda come un “fatto gravissimo”.

Sulla stessa linea anche altri parlamentari ed esponenti grillini. Nicola Morra si è scagliato contro la poca trasparenza della sindaca: “Se vuoi essere severo con gli altri devi essere inflessibile con te stesso”. Poi ha aggiunto: “Fermo restando che occorrerà verificare, si parte dal presupposto che se vuoi essere severo con gli altri devi essere inflessibile con te stesso. Noi siamo nati per ripristinare le regole, ora verificheremo, ma se emergeranno quadri politicamente o moralmente scorretti, non potremo certo difendere certe posizioni”. Nel Movimento si fa sempre più alta l’onda di chi vorrebbe un passo indietro della Raggi. Oppure che Grillo le tolga il simbolo a 5 Stelle. “Penso che oggi qualcuno dovrebbe chiedere scusa e ringraziare Carla Ruocco e Roberta Lombardi”, ha scritto su twitter il parlamentare 5 Stelle Michele Dell’Orco, che è stato anche capogruppo alla Camera. Ancora più dura Paola Taverna, vulcanica (e influente) senatrice: “No, non basta!”, ha detto arrivando all’hotel Forum per parlare con Beppe Grillo a chi le domandava se fosse sufficiente per il sindaco di Roma chiedere scusa e dire che Marra è solo uno dei 23 mila dipendenti del Comune.

I grillini non hanno ancora una linea unica. “Ragazzi, questione Marra: silenzio stampa. Uscirà il sindaco ed eventualmente il Blog”, si legge sui cellulari dei parlamentari grillini in questo momento. Il Movimento sta decidendo come comportarsi: e in molti vorrebbero cacciare Raggi dal Campidoglio. O almeno dal Movimento.

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