Grillo: domani in aula i genitori della presunta vittima

(ANSA) – TEMPIO PAUSANIA, 07 FEB – Saranno sentiti domani
mattina dal Tribunale di Tempio Pausania i genitori della
studentessa italo norvegese che tre anni fa denunciò di aver
subito una violenza sessuale di gruppo da parte di Ciro Grillo,
figlio di Beppe, e di tre suoi amici genovesi, Francesco
Corsiglia, Vittorio Lauria e Edoardo Capitta. L’udienza, la
sesta da quando si è aperta la vicenda giudiziaria, inizierà
alle ore 13, quando il procuratore Gregorio Capasso chiamerà a
testimoniare per la prima volta la madre italiana e il padre
norvegese della ragazza, all’epoca dei fatti 19enne.
    Si entra così nel vivo del processo per violenza sessuale e
violenza sessuale di gruppo che vedrà deporre in aula anche una
consulente tecnica della Procura, Veronica Chiodino, che si è
occupata delle traduzioni delle chat e delle conversazioni tra
la presunta vittima e un’amica norvegese, nelle giornate
successive alla notte tra il 16 e il 17 luglio del 2019, quando
nella villa di proprietà della famiglia Grillo a Porto Cervo, in
Costa Smeralda, si sarebbero verificati i fatti contestati a
Grillo jr e ai suoi amici. Inoltre, sono chiamati a raccontare
ciò che sanno a riguardo anche due amici della 19enne italo
norvegese, una ragazza e un ragazzo, amico d’infanzia della
giovane, con la quale la presunta vittima sarebbe stata solita
confidarsi e parlare anche di fatti intimi e personali.
    L’udienza di domani arriva a distanza di circa tre mesi dalla
precedente, lo scorso 16 novembre, quando in aula comparì a
sorpresa e parlò uno degli imputati, Francesco Corsiglia, che
rilasciò delle dichiarazioni spontanee. Difeso dall’avvocato
Antonella Cuccureddu, il giovane dichiarò la sua innocenza,
affermando di aver avuto con la ragazza un rapporto sessuale
consenziente, tesi sostenuta sin dall’inizio dell’inchiesta
anche dagli altri imputati.
    Domani sarà la volta dunque dei genitori della
italo-norvegese: la madre fu colei che, alcuni giorni dopo la
presunta violenza, accompagnò la figlia nella clinica
Mangiagalli a Milano per una visita. E proprio ai Carabinieri
del capoluogo lombardo la donna disse di aver notato dei
cambiamenti nella figlia. (ANSA).
   


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