Guardia di Finanza di Venezia: maxi-truffa e sequestri da 20milioni di euro. Ramificazioni anche a Ravenna

La Guardia di Finanza, su delega della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Padova, ha eseguito un decreto di sequestro di circa 20 milioni di euro e un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di nove soggetti indiziati di associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, truffa ai danni dello Stato e riciclaggio. Le indagini, avviate nel 2022 dalla Procura di Padova e condotte dai finanzieri della Compagnia di Mirano, hanno coinvolto diverse società italiane ed estere attive nel settore dell’intermediazione di manodopera, alcune delle quali intestate a prestanome o a persone di fiducia senza proprietà. Le indagini si sono avvalse anche della collaborazione di altri reparti della Guardia di Finanza nelle province di Padova, Ravenna, Roma, Rimini, Treviso, Verona, Vicenza, Salerno, Massa Carrara e Rovigo, con circa 50 perquisizioni locali e personali. Il contesto iniziale di frode fiscale e contributiva si è ampliato includendo anche truffa ai danni dello Stato, mediante la creazione e commercializzazione di falsi crediti d’imposta derivanti da bonus edilizi, e riciclaggio internazionale dei proventi illeciti, con la collaborazione di criminalità locale e soggetti di origine cinese. Tra i soggetti destinatari delle misure cautelari, vi è un cittadino cinese residente nella provincia di Padova, presunto gestore di una rete di riciclaggio che avrebbe permesso ad evasori e criminali di ripulire denaro illecito accumulato. Gli altri soggetti raggiunti dalle misure personali sono tutti italiani, residenti nelle province di Venezia, Padova, Ravenna, Roma e La Spezia, alcuni dei quali con precedenti per reati di natura economica finanziaria, e in un caso un commercialista condannato per aver favorito una cosca ‘ndranghetista.