Guerra in Ucraina, vertice a Mosca: l’inviato di Trump incontra Putin mentre l’Europa si divide sui fondi

Le tensioni internazionali sulla crisi ucraina raggiungono un nuovo picco oggi, con un’intensa giornata che si muove su più fronti: da quello diplomatico, con l’atteso incontro a Mosca tra il presidente russo Vladimir Putin e l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff, a quello finanziario, con le crescenti difficoltà a Bruxelles nel reperire fondi per Kiev. Sul campo, intanto, la guerra non si ferma, con aspri combattimenti a Pokrovsk e continui scambi di attacchi aerei, mentre la diplomazia ucraina prosegue il suo tour europeo in cerca di sostegno.

L’evento centrale della giornata è senza dubbio il faccia a faccia previsto per il pomeriggio al Cremlino. L’aereo con a bordo Steve Witkoff, inviato speciale dell’ex presidente Donald Trump, è partito dalla Florida ed è diretto a Mosca per una missione che ha come obiettivo dichiarato la ricerca di una via per la risoluzione del conflitto. Secondo quanto anticipato dal portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, il colloquio con Putin verterà proprio sulle proposte statunitensi per porre fine alla crisi. L’incontro, i cui primi momenti saranno aperti ai media, si svolge in un clima di alta tensione tra Russia e Nato, alimentato anche da recenti dichiarazioni dell’ammiraglio Cavo Dragone sulla possibilità di considerare “un’azione difensiva” anche un attacco preventivo.

Mentre a Mosca si tenta la via del dialogo, da Bruxelles arrivano segnali di difficoltà sul fronte economico. Secondo quanto riportato dal Financial Times, la Banca Centrale Europea avrebbe espresso il suo rifiuto a fornire garanzie per un maxi-prestito da 140 miliardi di euro destinato all’Ucraina. La proposta della Commissione Europea, che prevedeva di utilizzare come collaterale gli asset della banca centrale russa congelati presso il depositario belga Euroclear, violerebbe il mandato della Bce. Questo stop complica notevolmente gli sforzi dell’Unione Europea per mobilitare risorse a sostegno di Kiev.

Sul fronte ucraino, il presidente Volodymyr Zelensky è impegnato in un’importante visita a Dublino. Atterrato nella notte insieme alla first lady Olena, è stato accolto dal primo ministro irlandese Michail Martin, il quale ha ribadito il suo “incrollabile sostegno” alla difesa della libertà e della democrazia da parte del popolo ucraino. Oggi Zelensky riceverà inoltre un rapporto dettagliato sui negoziati avuti da una delegazione ucraina in Florida, illustrato direttamente dal segretario del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale, Rustem Umerov. Parallelamente, le autorità di Kiev continuano la loro lotta interna alla corruzione: è di oggi la notizia dell’arresto del primo viceministro dell’Energia, Yuriy Sheyk, nell’ambito di un’inchiesta legata alla società statale Energoatom.

La diplomazia, tuttavia, si scontra con la dura realtà del campo di battaglia. Le autorità militari ucraine hanno confermato che i combattimenti proseguono con intensità nella città di Pokrovsk, un nodo logistico cruciale che la Russia aveva dichiarato di aver conquistato nella giornata di ieri. Nel frattempo, il ministero della Difesa di Mosca ha reso noto di aver abbattuto durante la notte 45 droni ucraini diretti su diverse regioni russe. La situazione resta quindi estremamente fluida e carica di incertezze, con gli occhi del mondo puntati sull’esito dell’incontro di Mosca, da cui potrebbero emergere nuovi spiragli o ulteriori irrigidimenti.