Guerra a Gaza, il ministro israeliano di destra all’UE: “Cascando nelle manipolazioni di Hamas sperimenterete il terrore in Europa”. Su riconoscimento Stato Palesinese: “Il mondo libero si unisca contro il terrorismo, invece di premiarlo!”

Oggi lo scontro politico si riaccende con toni durissimi. Il ministro israeliano di estrema destra Itamar Ben Gvir ha stigmatizzato la decisione del Belgio di sostenere all’Onu il riconoscimento di uno Stato palestinese. Nella sua posizione, accusa alcune capitali europee di ingenuità e sostiene che, arrendendosi a manipolazioni attribuite ad Hamas, finiranno per sperimentare il terrorismo in prima persona. Richiama inoltre quanto accaduto in Israele, citando stupri, omicidi e massacri, e invita il “mondo libero” a unirsi contro il terrore invece di premiarlo.

Sul terreno, le notizie che arrivano da Gaza alzano ulteriormente la tensione: secondo Al Jazeera, che cita fonti ospedaliere, dall’alba almeno 17 palestinesi sono stati uccisi. Tra le vittime, sei persone che cercavano di raggiungere gli aiuti; altre sono rimaste uccise o ferite in raid aerei contro abitazioni a Gaza City e Deir el-Balah.

In Cisgiordania, Haaretz riferisce — citando media palestinesi — dell’arresto del sindaco di Hebron, Tayseer Abu Sneina, prelevato dall’Idf durante un raid nella sua abitazione. I motivi non sono stati chiariti; il figlio ha riferito che la famiglia non conosce l’attuale ubicazione del sindaco. Da ieri nel distretto è in vigore un coprifuoco con accessi e uscite bloccati dalle forze israeliane.

Sul versante interno, tra ieri sera e questa mattina, durante la riunione del gabinetto di sicurezza, Benyamin Netanyahu ha chiesto al capo di stato maggiore Eyal Zamir di interrompere i briefing dell’esercito ai media. Secondo quanto riportato da Ynet, il premier ritiene che nuocciano alla coesione e allo spirito combattivo e che non siano legittimi in una democrazia, sostenendo la necessità di discutere a porte chiuse e presentare all’esterno un fronte unito.

Dal ministero della Sanità di Hamas arriva infine il bilancio di 13 morti per fame e malnutrizione nelle ultime 24 ore, tra cui 3 bambini: il totale, secondo la stessa fonte, sale a 361 vittime, di cui 130 minori. Questi dati non sono verificabili in modo indipendente, poiché — viene ricordato — il governo israeliano non consente l’ingresso a Gaza di giornalisti stranieri e israeliani.

Un quadro che oggi intreccia lo scontro politico internazionale con aggiornamenti drammatici da Gaza e Cisgiordania.