Maledette barriere architettoniche. Veri e propri muri per chi ha una disabilità e non può superarle come invece accade alla maggior parte della popolazione. Uno Stato che non si prende cura degli ultimi, purtroppo, va condannato. Biasimato. Non solo a parole, ma nei fatti. Servono segnalazioni. Per questo oggi la nuova applicazione ideata per fare una “guerra” alle barriere architettoniche può e deve essere uno strumento utilizzato da tutti coloro che hanno un minimo di sensibilità nei confronti di chi ha qualche disagio in più a muoversi liberamente all’interno delle città italiane.
Si tratta di “No-Barriere”, app ideata dall’Associazione Luca Coscioni, da sempre in prima linea per i diritti delle persone disabili. Una novità presentata la scorsa settimana con una dimostrazione dal vivo lungo un percorso a ostacoli nel cuore di Roma.
Se il Comune non se ne fa carico, si può ricorrere alle vie legali per rivendicare il proprio diritto a non essere discriminati – spiega Marco Cappato – la legge del 2006 che tutela i cittadini portatori di disabilità dalle discriminazioni è disattesa quasi ovunque in Italia. Con questo strumento, una moltitudine di persone con disabilità che inviano segnalazioni possono realizzare una politica nazionale, cioè un grande piano di investimenti per la rimozione delle barriere architettoniche. Si tratta di investimenti e non di spese perché le risorse ritornano”. Si pensi, ad esempio, al turismo.
Aggiunge Filomena Gallo: “Per migliorare la vita di ciascuno all’interno dello spazio urbano sarà fondamentale la partecipazione della comunità, ma ogni cittadino che vorrà attivarsi potrà contare sul supporto del nostro staff. Alcuni piccoli comuni hanno già manifestato il proprio interesse ad adottare la app come strumento civico e nei prossimi mesi la sottoporremo a quante più possibili amministrazioni comunali”.
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