“Guerra di potere” interna al Pdcs: Valentini esce allo scoperto! Nuova spaccatura in Dc? Intanto l’Aggregazione socialista riparte da Pss ed Elego, lanciati verso la fusione. …. di Enrico Lazzari

La legge non è del governo che non la vota, la votiamo noi”, perciò “dobbiamo sapere esattamente cosa votiamo”. E ancora, è il resoconto fatto dall’Agenzia Dire, a tal proposito si chiede se l’articolo che prevede il soggiorno dei residenti in alberghi di prima classe, sia effettivamente applicabile, alla luce della mancanza di queste strutture in territorio. “Allora il problema è chi le costruirà?”.

Ma di chi sono queste parole? Di Matteo Zeppa (Rete); di Matteo Ciacci (Libera); di Alex Rossi (Demos); di un qualunque consigliere di Repubblica Futura; di un eletto di un qualunque partito di opposizione? No… E la “notizia” sta proprio qua! L’aperta critica all’art.10 della variazione di bilancio in discussione in Consiglio Grande e Generale, viene dal banco di Pasquale Valentini, democristiano della prima ora, sopravvissuto all’ecatombe giudiziaria (chiusa senza alcuna condanna politica definitiva, ma solo con assoluzioni e proscioglimenti) che ha fatto fuori tutti i “grandi vecchi” democristiani, ancora oggi riferimento della cosiddetta corrente Cielle interna al “partitone”.

Ma che succede in Via delle Scalette? Si spacca il “Partitone”? Probabilmente no… L’azione di Valentini, per ora, suona come una “minaccia”. Altosonante, seria, da non prendere sotto-gamba perchè lanciata dal palco -pubblico- della più alta istituzione democratica sammarinese. Del resto, i “ruimor” raccontano da tempo di “tensioni” fra il “Vecchio ciellino” e la maggioranza del Partito. Ma lo “scontro” -o forse, meglio, la “guerra di potere” interna- non aveva mai oltrepassato ufficialmente i muri della sede di Via delle Scalette e delle riservatissime riunioni politiche interne.

Toccherà alle diplomazie democristiane evitare una nuova frattura, una nuova fuga dal Pdcs, come accaduto più volte negli anni scorsi. Non è un segreto, del resto, che partiti ancora in auge, a cominciare da Alleanza Popolare oggi Repubblica Futura, o come Noi Sammarinesi, parte integrante del gruppo Npr, siano nati da una costola staccatasi dal “Partitone”. E, forse, alla luce di ciò, non è un caso che la seconda voce dissonante interna alla maggioranza, sullo stesso tema, sia quella di Maria Luisa Berti (Ns), a sua volta con un passato politico da democristiana.

Dialogo in corso fra Ns e la corrente Ciellina del Pdcs per, magari, una possibile “runion” di ex democristiani nella scheda elettorale della prossima primavera? Vabbé, sto correndo troppo avanti… Ma ai tempi della galoppante avanzata del progetto di riunificazione delle forze socialiste (che si completerebbe solo con l’adesione anche della componente socialista di Ar), Ns appariva preoccupata di un suo eventuale isolamento, superabile soltanto con un accordo elettorale con Rf e l’accoglimento di qualche nuovo esule Dc. All’epoca tutti si pensava a Teodoro Lonfernini, ma alla luce di quanto accaduto in Aula, la partita interna fra Valentini e il resto del partito sembra aperta. In queste “guerre di potere” si sa sempre da dove si parte, ma quasi mai è possibile prevedere dove si arrivi… Vedremo, sta di fatto che gli ex Dc, oggi, un salvagente teorico, qualunque cosa succeda, se lo siano lanciato.

Sull’altro fronte, quello socialista, intanto, dopo il brusco e repentino stop all’Aggregazione fra Psd-Md, Pss ed Elego, qualcosa torna a muoversi (leggi qui), per la almeno apparente, ufficiale, soddisfazione del Segretario democristiano Giancarlo Venturini che dal palco della Festa dell’Amicizia, nei giorni scorsi, ha lanciato un chiaro messaggio:  La Democrazia Cristiana, con l’avvicinarsi della prossima tornata elettorale -ha detto- partendo da questa maggioranza, favorirà il dialogo e il confronto democratico con tutte le forze politiche, finalizzato al bene comune ed alla ricerca di una condivisione sui contenuti e sui temi più importanti ed attuali per il paese i cui effetti andranno anche oltre a questa legislatura”. Evidenziando, altresì, l’importanza del progetto di aggregazione socialista, dall’ingresso di Md nel Psd al determinante ruolo di Pss ed Elego nel vero superamento della diaspora socialista.

Come dire: il Pdcs mira a presentarsi alle prossime elezioni al fianco della maggioranza uscente, magari ampliandola su convergenze programmatiche. E proprio questo, visti i “rumor” su un dialogo serrato fra Valentini ed Rf, potrebbe essere la goccia che ha indotto il leader della corrente minoritaria di Via delle Scalatte a lanciare il -velatamente, implicitamente minaccioso- messaggio in Consiglio Grande e Generale durante la discussione dell’assestamento di bilancio.

Ma sarà vero l’intento, il proposito annunciato da Venturini? Oggi, alla luce dei risicati numeri, ciò serve certamente a tenere compatta la maggioranza ed evitare la crisi, Valentini permettendo. Ma è innegabile che, al di là degli assetti istituzionali, Npr nel concreto, come coalizione, non esiste più. Anzi, i muri che dividono le diverse componenti -vista la “questione-Bronzetti”, nonché la fuga di Mancini e Simoncini dal Pss per approdare in Ar- sono più alti di quelli che, in Italia, dividono la Meloni dalla Schlein.

In ogni caso, il progetto di aggregazione socialista sembra oggi ripartire. Certo, ripartire da due soli protagonisti, Elego e Pss… Ma ripartire. La palla di questa partita ora ripassa al Psd-Md, che però sembra più interessato al reclutamento da Libera. Almeno per ora.

Attualmente, quindi, la situazione politica è quanto mai “elastica”: da una parte la corazzata Pdcs, minata più dall’interno che in pericolo per rischi esterni, destinata a confermare in linea di massima il suo peso (anche perdendo qualche seggio resterebbe tale); dall’altra una miriade di piccole barchette che necessitano della spinta data dalla scia del grande vascello per tenere il passo… Una situazione che mi porta la mente ai vecchi balli di corte, dove i pretendenti sfilavano mestamente di fronte alla giovane principessa, nel caso democristiana, in cerca di consorte…

Capito perchè è importante, sia che si tifi socialista o sia che cui si senta anti-socialisti, la nascita di una forza politica unitaria che riunisca l’intero movimento socialista? Per un matrimonio dignitoso per ambedue le parti prima; per l’arrivo di una seconda ambita “principessa” poi. Chiaro no? Ciò riequilibrerebbe fortemente le forze in campo, conferendo dignità e appetibilità anche a quei partiti oggi isolati e, al tempo stesso, ridimensionando lo straripante potere che ha oggi una unica forza politica rispetto a tutte le altre.

Mi spiego meglio. Proviamo ad immaginare, oggi, una possibile coalizione di governo senza il Pdcs. Ci provo: Rf, più Libera, più Demos, più Pss, più Psd, più Ar, più Rete… Che ammucchiata improponibile. Certo, potremmo sostituire Rf o Rete con Motus Liberi, ma il risultato non cambierebbe. Sarebbe una ammucchiata, con più correnti che poltrone importanti, impossibilitata ad assumere un qualunque provvedimento.

Ma perchè cambierebbe con un movimento socialista riunito, tutto, sotto un unico simbolo nella scheda elettorale? Che -sono convinti in tanti- il consenso che riceverebbe sarebbe ben più ampio della somma algebrica dei seggi conquistati dalle singole forze socialiste che si presentano divise, ognuna con il suo simbolo e ognuna alternativa all’altra. E non solo per il “giochino” dei seggi assegnati con i cosiddetti “resti” o l’eventuale premio di maggioranza: rientrerebbero tutti quei voti socialisti oggi dispersi in forze politiche che ben poco hanno a che fare con l’ideale socialista. 

Ben venga, quindi, la ripartenza del progetto di Aggregazione socialista, unita al superamento -costi quel che costi- delle tensioni interne di Via delle Scalette, che -torniamo nei “rumor”- potrebbe portare a breve ad una fusione vera e propria di Elego e Pss sotto il simbolo, storico, di quest’ultimo. Un simbolo sotto il quale far ripartire un progetto che, per quanto visto fino ad ora, pare coordinato dalla celebre “Penelope”, intenta a tessere di giorno e a guastare di notte!

Enrico Lazzari