La pressione militare russa sull’Ucraina si è intensificata, con le forze di Mosca che sono penetrate nella città strategica di Pokrovsk, nel Donetsk, sfruttando la fitta nebbia. Mentre Kiev nega le affermazioni russe su una presunta resa delle sue armate in quela città, ammette difficoltà su altri settori, confermando il ritiro da cinque insediamenti nella regione di Zaporizhzhia a causa della crescente pressione nemica.
La situazione a Pokrovsk è al centro di un vero e proprio giallo informativo. Fonti ucraine riferiscono della presenza di oltre trecento soldati russi all’interno della città, ma smentiscono categoricamente le notizie, diffuse da Mosca, relative a una resa di massa delle proprie truppe. Il Ministero della Difesa russo, al contrario, ha comunicato di aver neutralizzato un commando ucraino, sventato tentativi di fuga e che diversi soldati avrebbero iniziato ad arrendersi.
L’eventuale caduta di Pokrovsk potrebbe rappresentare un punto di svolta nel conflitto. La città non è solo un obiettivo militare, ma un nodo logistico di fondamentale importanza. Essendo un cruciale snodo stradale e ferroviario che collega Kramatorsk a Dnipro, la sua conquista consentirebbe alla Russia di dividere in due il fronte orientale, interrompendo una via di rifornimento vitale per le forze ucraine. Secondo analisti militari, perdere questo distretto fortificato, ricco anche di miniere e risorse, potrebbe compromettere l’intera difesa strategica di Kiev e aprire alle forze russe un corridoio diretto verso il cuore industriale del Paese.
Il quadro generale del fronte orientale appare critico. Il presidente Zelensky ha ammesso che la situazione è “difficile”. A testimoniare la pressione c’è non solo il ritiro strategico dai cinque villaggi a Zaporizhzhia, ma anche l’avanzata russa nella parte orientale della città di Kupyansk, nell’oblast di Kharkiv.
La battaglia per Pokrovsk, assediata da mesi e ormai descritta come una città fantasma, è dunque entrata in una fase decisiva. Mentre sul campo si combatte casa per casa, con i russi che affermano di aver conquistato centinaia di edifici, si stima che circa tremila soldati ucraini rischino di rimanere isolati in una sacca, con le vie di ritirata costantemente minacciate dai droni.












