Guerrina, conferme e dubbi sulle ossa ritrovate nel cimitero. Tante indicazioni dicono che è lei, ma spunta perfino l’ipotesi che sia un uomo

San Gianni20 giorni per il Dna. Fanfani in Tv: “Se le ossa fossero le sue non cambierebbe la posizione del frate”.

E’ il giorno delle conferme e dei dubbi sulla fine di Guerrina. Il Dna ha ancora tempi lunghi ma intanto le indicazioni si rincorrono su quello scheletro ritrovato a San Gianni.

Potrebbe essere davvero quello di Guerrina. ma comincia perfino a filltrare l’ipotesi, clamorosa, che possa trattarsi di un’altra persona se non addirittura di un uomo. In procura cresce il clima d’attesa. Sullo scenario dell’omicidio e insieme sulla richiesta di eventuali provvedimenti giudiziari.

Padre Graziano li ha invitati ad una gita a San Gianni. Lì, a due passi dal cimitero dove mesi dopo sarebbero riemersi i resti dell’ultimo giallo, nel chiosco dove spesso si fermava a bere. Invitati chi? I parenti di Guerrina, rimasti in buoni rapporti con il religioso anche dopo la scomparsa della donna, visto che questa sorta di gita, raccontata direttamente da zia Rosa, è avvenuta a luglio.

Un giallo nel quale si è immersa la trasmissione di Rai Tre “Chi l’ha visto?”. Tra l’altro ipotizzando che nell’arcata dentaria ritrovata nell’ossario ci fossero anche tre denti d’oro. Quindi non sarebbe Guerrina, non risultando avesse otturazioni di questo tipo? Beh, saremmo ancora nel mistero, non essendoci la certezza che lo scheletro recuperato e le parti della testa fossero della stessa persona.

Un dato sembra certo: se dovesse risultare lei e se fossero confermati i dati emersi (dal disseppellimento al fuoco alle ossa spezzate)  rimarrebbe difficile pensare che un singolo individuo possa aver fatto tutto senza l’aiuto di nessuno. Difficile anche ipotizzare un delitto premeditato. Un incidente davanti al quale sarebbe stato poi creato tutto il meccanismo per nasconderne i resti? E’ uno scenario plausibile vedremo se anche vero.

Quanto alla posizione di padre Gratien, un combattivo Luca Fanfani è intervenuto a «Chi l’ha Visto?». “Prima fu accusato di essere l’autore materiale o del sequestro o dell’omicidio, poi il 25 ottobre  il Gip, nel comminare il divieto di espatrio, ha dovuto inquadrare il fatto e si è passati all’accusa di favoreggiamento, quindi non abbia agito direttamente”. Quindi? “Se anche le ossa fossero di Guerrina, per il mio assistito poco cambierebbe: secondo l’ipotesi di accusa resterebbe un favoreggiatore all’oscuro di quanto altri potrebbero aver commesso».

Certo i tempi per chiarire il giallo restano lunghi. Impossibile risalire al Dna dalle parti molli, si è passati ai tessuti ossei: e ci vorranno circa venti giorni. Sullo sfondo dello scenario emerso nei giorni scorsi. Resti prima sepolti nel bosco, quindi dopo qualche settimana bruciati e sezionati dopo essere stati disseppelliti da sotto terra. E solo allora riposti nell’ossario del piccolo cimitero di San Gianni, lì dove sabato è avvenuto il ritrovamento che da giorni fa discutere.

La sensazione degli inquirenti è che lo scheletro (incompleto) trovato nell’ossario possa essere davvero di Guerrina. E ci sono particolari (essenziali) che non sono quasi più oggetto di dubbio. Sono i resti di una donna compatibili con la sua altezza. E certo  l’annerimento delle ossa, il che fa pensare all’ipotesi del fuoco.

Resti affidati al medico legale Marco Di Paolo, a Pisa. A Roma, nei laboratori dei Ris, solo alcuni frammenti per ricavarne il Dna, rivelatisi già insufficienti.

Ma dov’era lo scheletro prima del disseppellimento? Se fosse Guerrina, l’ipotesi che si fa strada è quella del terreno poco fuori da Ca’ Raffaello, dalla parte di Rimini, in cui la procura ordinò di scavare il 3 marzo e dove le ricerche erano state fatte anche con i georadar. Guerrina uccisa il giorno stesso della scomparsa, il primo maggio, sepolta nel campo vicino e poi riesumata da chi non si sentiva al sicuro e trasferita a San Gianni ma prima che scoppiasse la bagarre delle ricerche e dei media.

IL RITROVAMENTO. Torniamo a sabato per rivivere le concitate fasi di questa vicenda. I Ris dei carabinieri erano venuti via dal cimitero di San Gianni con un sacco di ossa trasportate in laboratorio in quella che è l’ultima puntata del giallo di Guerrina, la casalinga scomparsa da Ca’ Raffaello undici mesi e cinque giorni fa, il primo maggio 2014. Non è uno scheletro intero ma alcuni brandelli, rinvenuti fra giovedì e venerdì dentro l’ossario. Sono resti che andrebbero a costituire, secondo le indiscrezioni, parte del busto e degli arti di unafigura umana compatibile, anche per altezza, con una donna, e una piccola parte del cranio. Non sarebbero stati rinvenuti vestiti. Le ossa avrebbero ancora cartilagini attaccate, il che farebbe pensare a una datazione relativamente recente, forse compatibile con scomparsa di Guerrina.

La segnalazione dei carabinieri che avevano rinvenuto le ossa durante un sopralluogo di ricerca nell’ossario del cimitero, era subito giunta in procura e lì è stato organizzata in tutta fretta l’operazione di sabato mattina, che ha lo scopo di capire se i resti possano appartenere a Guerrina Piscaglia, scomparsa il primo maggio scorso in un giallo per ora senza soluzioni. A metà mattinata sul posto, è arrivato anche il Pm Marco Dioni, che tuttavia non ha rilasciato alcuna dichiarazione nè prima nè quando è ripartito, dopo che i Ris avevano completato il loro lavoro. Ci vorranno probabilmente alcuni giorni per avere una qualche certezza sulle ossa: sono davvero di una donna? La loro datazione è compatibile con quella della sparizione di Guerrina? Gli inquirenti non nascondono un minimo di scetticismo ma al tempo stesso non vogliono lasciare niente di intentato. I resti umani sono stati rinvenuti da qualcuno che ha poi avvertito i carabinieri. Il resto è stato il tempo di organizzare il blitz in località San Gianni. Il resto, cronisti, abitanti del luogo e anche turisti ospiti di una casa vacanza della zona, lo hanno osservato praticamernte in diretta.

Un vecchio cimitero transennato dai carabinieri, a qualche centinaia di metri dal paesino di San Gianni, sulla strada fra Ca’ Raffaello e Sestino, nel comune di Sestino. Eccolo il teatro dell’ultima puntata del giallo di Guerrina: i Ris che nel sabato santo si precipitano in questa località di montagna per i loro rilievi scientifici su alcuni brandelli umani, nei pressi dell’ossario del cimitero. Il ritrovamento è avvenuto in circostanze che ancora gli inquirenti non rivelano ufficialmente anche se si sa che sono stati loro stessi ad arrivare al cimitero di San Gianni.

Per primi, sabato mattina presto, sono arrivati i carabinieri della compagnia di Arezzo, che hanno provveduto al transennamento del cimitero, per tenere lontani i curiosi e consentire che si svolgano in pace le operazioni di recupero delle ossa. Nei pressi di San Gianni, ciuffo di case attorno a una vecchia Pieve, c’è anche uno dei laghi che nei mesi scorsi erano stati scandagliati alla ricerca di un cadavere, non lontano da una vecchia canonica, ma allora non si era arrivati ad alcun risultato concreto. E intanto la suspense sul mistero di Guerrina cresce, come l’attesa di imminenti novità giudiziarie sulla posizione di Padre Graziano, il principale sospettato per la scomparsa, anche se lui ha sempre negato di sapere qualcosa. Il Resto del Carlino

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