«Guerrina era una persona fragile» L’inchiesta depistata da Gratien

guerrina piscagliaUna donna fragile e sognatrice. A cui poteva capitare di invaghirsi di uomini a lei vicini. Guerrina Piscaglia, la mamma 50enne scomparsa dal piccolo centro abitato tra Romagna e Toscana, viene descritta così dall’accusa.
Il suo profilo emerge dalle carte del processo che vedrà alla sbarra il prossimo 4 dicembre, in Corte d’Assise, padre Gratien Alabi. Dagli atti emergerebbe che proprio questa sua debolezza, l’avrebbe portata a innamorarsi del religioso congolese, che poi l’avrebbe uccisa una volta diventata un ostacolo, dopo le minacce lanciate dalla donna che continuava a dire di essere incinta e di voler andare a raccontare tutto con i carabinieri.
Guerrina, secondo la ricostruzione dei militari di Badia Tedalda fatta nell’agosto 2014, sembra si fosse invaghita di altri uomini già prima di conoscere padre Gratien. Avrebbe avuto un debole non solo per il pizzaiolo di Ponte Presale, ma anche per due autisti di pullman della Valmarecchia. E nutriva forse un particolare attaccamento anche con un carabiniere di Novafeltria. Su questi aspetti si concentra ora la difesa di padre Gratien: il suo avvocato Francesco Zacheo ritiene infatti che le indagini andavano orientate in più direzioni.
PER IL GIP Piergiorgio Ponticelli, invece, il quadro indiziario che pesa sul sacerdote congolese è come un macigno. E’ infatti ritenuto «incline a delinquere e ad avvicinare donne in ambienti disagiati e in difficoltà personali». Guerrina, con le sue fragilità e i suoi desideri inespressi, sarebbe stata una di quelle donne nel mirino del religioso. Il frate viene descritto da Ponticelli anche come «incapace di autocontrollo, socialmente pericoloso, con una marcata tendenza a dire bugie». Sempre secondo il giudice, se l’indagine è partita tardi e il corpo della Piscaglia non è mai stato ritrovato, è stata per la «studiata e maliziosa attività di depistaggio di padre Gratien», accusato ora di omicidio volontario, occultamento e distruzione del cadavere di Guerrina. Tra gli esempli più eclatanti di depistaggio, il famoso sms inviato dal cellulare di Guerrina, pochi giorni dopo la sua sparizione, indirizzato per sbaglio a un prete di Roma, che solo Alabi conosceva in tutta Ca’ Raffaello. Il Resto del Carlino