Per la Procura di Arezzo, il religioso avrebbe inventato la figura di “zio Francesco”. L’accusa è quella di omicidio e soppressione di cadavere. Guerrina Piscaglia è scomparsa il primo maggio dell’anno scorso.
Padre Graziano ha trascorso la prima notte in carcere ad Arezzo. Il religioso è stato arrestato ieri perché accusato di aver ucciso Guerrina Piscaglia, la donna scomparsa da Ca’ Raffaello il primo maggio dello scorso anno e di cui non si hanno più notizie. Il gip Ponticelli avrebbe escluso la partecipazione di altre persone, disegnando un quadro di accuse per le quali il frate avrebbe fatto tutto da solo, uccidendo Guerrina e facendone sparire il cadavere. Ad inchiodare il frate, secondo gli inquirenti, sarebbero la figura di “zio Francesco” – che la Procura aretina ritiene totalmente inventata – e l’sms “tu hai parlato male di un uomo di chiesa” che, dopo la scomparsa della donna, era partito dal suo cellulare verso quello di un frate africano che solo padre Graziano conosceva. Questa mattina, l’avvocato del religioso, Luca Fanfani, valuterà la linea difensiva per preparare l’eventuale ricorso contro l’ordinanza di carcerazione.