GUIDI MICHELE: Una grande opportunità. Dal boom dei fallimenti in Italia nuove opportunità per le imprese sammarinesi

In autunno si apriranno spazi enormi di mercato per chi avrà la possibilità di investire,occorre resistere.
L’Italia sta perdendo fette di mercato importanti sul territorio nazionale ma anche sull’estero. La maggior recessione mondiale degli ultimi 80 anni ha obbligato un numero crescente di aziende a chiudere i battenti. La politica del loro governo non le ha salvaguardate e aiutate contro una crisi troppo grande. (…)

Nel 2009 ogni giorno hanno dichiarato fallimento circa trenta imprese, totalizzando nell’anno il record di 11.477,con una crescita del 26,6% rispetto all’anno precedente. Secondo le prime stime della Camera di Commercio di Milano,nei primi tre mesi del 2010 le procedure concorsuali a livello nazionale hanno registrato un’impennata del 46%.Nel deserto del mercato dell’offerta in Italia si stanno quindi aprendo squarci immensi in cui le aziende sammarinesi potranno collocarsi. Le nostre aziende sono posizionate meglio sia economicamente che finanziariamente rispetto alle italiane, con meno debiti e più risorse per effettuare investimenti. Potrebbe essere questa una carte per rilanciare i rapporti Italia – San Marino, proseguendo su quel filone avviato positivamente dalla Colombini e dall’Asa, che hanno acquistato due note aziende italiane, offrendo una prospettiva ai lavoratori di aziende altrimenti con scarse prospettive.

L’ottimo lavoro dei Segretari Marcucci e Arzilli, sugli ammortizzatori sociali e sul sostegno alle aziende, sta consentendo ai lavoratori di mantenere la loro occupazione senza perdere potere di acquisto e alle aziende di resistere per il tempo lungo della crisi. Se riuscissimo a rendere concreta la speranza di uscire dalla black list e quindi riprendere rapporti normali con l’Italia, in autunno con la ripresa della domanda che si prospetta potrebbero aprirsi enormi possibilità per le imprese sammarinesi. Questa è una opportunità che non deve sfuggirci, è un treno che non dobbiamo perdere, ne va della nostra sopravvivenza se vogliamo avere un sistema produttivo sano e che guarda lontano.
Molte aziende italiane orientate alla chiusura, lasceranno spazi di mercato enormi in cui le aziende storiche di San Marino potranno inserirsi. Il made in San Marino potrebbe finalmente affermarsi, potranno continuare le acquisizioni di attività italiane con capitali sammarinesi, potrà essere offerta la possibilità di aprire imprese straniere a San Marino (non italiane) sostenendole nella fase di costituzione giuridica. Sarà questa la chiave di Volta per un nuovo progetto di sviluppo, è necessario organizzare da subito una commissione capace di progettare un piano lavoro.

 
Orgoglio Operaio(Michele Guidi)